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Francesco Maria Piave
Ernani

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  • ATTO PRIMO - IL BANDITO
    • Scena quarta. Detta ed Ancelle, che entrano portando ricchi doni di nozze
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Scena quarta. Detta ed Ancelle, che entrano portando ricchi doni di nozze

 

Ancelle
Quante d'Iberia giovani
te invidieran, signora!
Quante ambirien il talamo
di Silva che t'adora!
Questi monili splendidi
lo sposo ti destina;
tu sembrerai regina
per gemme e per beltà.
Sposa domani in giubilio
te ognun saluterà.

Elvira
M'è dolce il volto ingenuo
che il vostro cor mi fa.
(fra sé)
(Tutto sprezzo che d'Ernani
non favella a questo core,
non v'ha gemma che in amore
possa l'odio tramutar.
Vola, o tempo, e presto reca
di mia fuga il lieto istante!
Vola, o tempo, al core amante
è supplizio L'indugiar.)

Ancelle
(Sarà sposa, non amante
se non mostra giubilar.)
(Partono. Entra Don Carlo, seguito da Giovanna)




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