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Francesco Maria Piave
Ernani

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  • ATTO SECONDO - L'OSPITE
    • Scena quarta. Elvira, Ernani
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Scena quarta. Elvira, Ernani

 

Elvira, partito Silva, fa alcuni passi per seguire le Ancelle, indi si ferma e, uscite quelle, torna ansiosa ad Ernani, che sdegnosamente la respinge.

Ernani
Tu, perfida...
Come fissarmi ardisci?

Elvira
A te il mio sen,
ferisci, ma fui
e son fedel, sì.
Fama te spento credere,
fece dovunque...

Ernani
Spento!
Io vivo ancora!

Elvira (mostrandogli il pugnale celato)
Memore del fatto giuramento,
sull'ara stessa estinguere
me di pugnal volea, ah...
(piangendo)
non sono rea come tu sei crudel.

Ernani
Tergi il pianto,
mi perdona, fu delirio.
T'amo, sì, t'amo ancor.

Elvira
Caro accento!
Al cor mi suona
più potente del dolor.

Elvira e Ernani (a due)
Ah, morir, potessi adesso,
o mio Ernani (mia Elvira), sul tuo petto.
Preverrebbe questo amplesso
la celeste voluttà.
Solo affanni il nostro affetto
sulla terra a noi darà.




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