Leonora
Qual voce!... Ah, dalle tenebre
Tratta in errore io fui!
(riconoscendo entrambi, e gettandosi ai piedi di Manrico,
agitatissima)
A te credei rivolgere
L'accento e non a lui...
A te, che l'alma mia
Sol chiede, sol desìa...
Io t'amo, il giuro, io t'amo
D'immenso, eterno amor!
Conte
Ed osi?
Manrico
(sollevando Leonora)
(Ah, più non bramo!)
Conte
Avvampo di furor!
Se un vil non sei discovriti.
Leonora
(Ohimè!)
Conte
Palesa il nome...
Leonora
(sommessamente a Manrico)
Deh, per pietà!...
Manrico
(sollevando la visiera dell'elmo)
Ravvisami, Manrico io son.
Conte
Tu!... Come!
Insano temerario!
D'Urgel seguace, a morte
Proscritto, ardisci volgerti
A queste regie porte?
Manrico
Che tardi?... or via, Ie
guardie
Appella, ed il rivale
Al ferro del carnefice
Consegna.
Conte
Il tuo fatale istante
Assai più prossimo
È, dissennato! Vieni...
Leonora
Conte!
Conte
Al mio sdegno vittima
È d'uopo ch'io ti sveni...
Leonora
Oh ciel! t'arresta...
Conte
Seguimi...
Manrico
Andiam...
Leonora
(Che mai farò?
Un sol mio grido perdere
Lo puote...) M'odi...
Conte
No!
Di geloso amor sprezzato
Arde in me tremendo il foco!
Il tuo sangue, o sciagurato,
Ad estinguerlo fia poco!
(a Leonora)
Dirgli, o folle, - Io t'amo - ardisti!...
Ei più vivere non può...
Un accento proferisti
Che a morir lo condannò!
Leonora
Un istante almen dia loco
Il tuo sdegno alla ragione...
Io, sol io, di tanto foco
Son, pur troppo, la cagione!
Piombi, ah! piombi il tuo furore
Sulla rea che t'oltraggiò...
Vibra il ferro in questo core,
Che te amar non vuol, né può.
Manrico
Del superbo vana è l'ira;
Ei cadrà da me trafitto.
Il mortal che amor t'ispira,
Dall'amor fu reso invitto.
(al Conte)
La tua sorte è già compita...
L'ora ormai per te suonò!
Il suo core e la tua vita
Il destino a me serbò!
(I due rivali si allontanano con le spade
sguainate; Leonora cade, priva di sentimenti)