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Salvatore Cammarano
Il trovatore

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  • PARTE SECONDA - LA GITANA
    • Scena terza. Conte, Ferrando e Seguaci, Coro di religiose
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Scena terza. Conte, Ferrando e Seguaci, Coro di religiose

 

Atrio interno di un luogo di ritiro in vicinanza di Castellor. Alberi nel fondo. È notte.
Il Conte, Ferrando ed alcuni Seguaci inoltrandosi cautamente avviluppati nei loro mantelli

Conte
Tutto è deserto, né per l'aura ancora
Suona l'usato carme...
In tempo io giungo!

Ferrando
Ardita opra, o Signore,
Imprendi.

Conte
Ardita, e qual furente amore
Ed irritato orgoglio
Chiesero a me. Spento il rival, caduto
Ogni ostacol sembrava a' miei desiri;
Novello e più possente ella ne appresta...
L'altare! Ah no, non fia
D'altri Leonora!...
Leonora è mia!

Il balen del suo sorriso
D'una stella vince il raggio!
Il fulgor del suo bel viso
Novo infonde in me coraggio!...
Ah! l'amor, l'amore ond'ardo
Le favelli in mio favor!
Sperda il sole d'un suo sguardo
La tempesta del mio cor.
(Odesi il rintocco de' sacri bronzi)
Qual suono!... oh ciel...

Ferrando
La squilla
Vicino il rito annunzia!

Conte
Ah! pria che giunga
All'altar... si rapisca!...

Ferrando
Ah bada!

Conte
Taci!...
Non odo... andate... di quei faggi all'ombra
Celatevi...
(Ferrando e gli altri Seguaci si allontanano)
Ah! fra poco
Mia diverrà... Tutto m'investe un foco!
(Ansioso, guardingo osserva dalla parte donde deve giungere Leonora, mentre Ferrando e i Seguaci dicono sottovoce:)

Ferrando, Seguaci
Ardire!... Andiam... celiamoci
Fra l'ombre... nel mister!
Ardire!... Andiam!... silenzio!
Si compia il suo voler.

Conte (nell'eccesso del furore)
Per me, ora fatale,
I tuoi momenti affretta:
La gioia che m'aspetta
Gioia mortal non è!...
Invano un Dio rivale
S'oppone nemmeno un Dio,
Donna, rapirti a me!
(S'allontana a poco a poco e si nasconde col Coro fra gli alberi)

Coro interno di Religiose
Ah!... se l'error t'ingombra,
O figlia d'Eva, i rai,
Presso a morir, vedrai
Che un'ombra, un sogno fu,
Anzi del sogno un'ombra
La speme di quaggiù!
Vieni e t'asconda il velo
Ad ogni sguardo umano!
Aura o pensier mondano
Qui vivo più non è.
Al ciel ti volgi e il cielo
Si schiuderà per te.




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