PARTE TERZA - IL FIGLIO DELLA
ZINGARA
Accampamento. A destra il padiglione del Conte di Luna,
su cui sventola la bandiera in segno di supremo comando; da lungi torreggia Castellor. Scolte di Uomini
d'arme dappertutto; alcuni giuocano, altri puliscono
le armi, altri passeggiano, poi Ferrando dal padiglione del Conte
Alcuni Armigeri
Or co' dadi,
ma fra poco
Giocherem ben altro gioco.
Altri
Quest'acciar, dal sangue or terso,
Fia di sangue in breve asperso!
(Un grosso drappello di balestrieri attraversa il campo)
Alcuni
Il soccorso dimandato!
Altri
Han l'aspetto del valor!
Tutti
Più l'assalto ritardato
Or non fia di Castellor.
Ferrando
Sì, prodi amici; al dì novello è mente
Del capitan la rocca
Investir d'ogni parte.
Colà pingue bottino
Certezza è rinvenir più che speranza.
Si vinca; è nostro.
Tutti
Tu c'inviti a danza!
Squilli, echeggi la tromba guerriera,
Chiami all'armi,
alla pugna, all'assalto;
Fia domani la nostra bandiera
Di quei merli piantata sull'alto.
No, giammai non sorrise vittoria
Di più liete speranze finor!...
Ivi l'util ci aspetta e la gloria,
Ivi opimi la preda e l'onor.
(Si disperdono)
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