Scena
sesta. Manrico, Leonora, Ruiz
Leonora
Di qual tetra luce
Il nostro imen risplende!
Manrico
Il presagio funesto,
Deh, sperdi, o cara!...
Leonora
E il posso?
Manrico
Amor... sublime amore,
In tale istante ti favelli al core.
Ah! sì, ben mio, coll'essere
Io tuo, tu mia consorte,
Avrò più l'alma intrepida,
Il braccio avrò più forte;
Ma pur se nella pagina
De' miei destini è scritto
Ch'io resti fra le vittime
Dal ferro ostil trafitto,
Fra quegli estremi aneliti
A te il pensier verrà
E solo in ciel precederti
La morte a me parrà!
(Odesi il suono dell'organo della vicina cappella)
A 2
L'onda de'
suoni mistici
Pura discende al cor!
Vieni; ci schiude il tempio
Gioie di casto amor.
(Mentre s'avviano giubilanti al tempio, Ruiz sopraggiunge frettoloso)
Ruiz
Manrico?
Manrico
Che?
Ruiz
La zingara,
Vieni, tra ceppi mira...
Manrico
Oh Dio!
Ruiz
Per man de' barbari
Accesa è già la pira...
Manrico
(accostandosi al verone)
Oh ciel! mie membra
oscillano...
Nube mi copre il ciglio!
Leonora
Tu fremi!
Manrico
E il deggio!... Sappilo. Io son...
Leonora
Chi mai?
Manrico
Suo figlio!...
Ah! vili!... il rio spettacolo
Quasi il respir m'invola...
Raduna i nostri, affrettati...
Ruiz... va... torna... vola...
(Ruiz parte)
Di quella pira l'orrendo foco
Tutte le fibre m'arse. avvampò!...
Empi, spegnetela, o ch'io fra poco
Col sangue vostro la spegnero...
Era già figlio prima d'amarti,
Non può frenarmi il tuo martir.
Madre infelice, corro a salvarti,
O teco almeno corro a morir!
Leonora
Non reggo a colpi tanto funesti...
Oh, quanto meglio sarìa morir!
(Ruiz torna con Armati)
Ruiz, Armati
All'armi, all'armi! eccone presti
A pugnar teco, teco a morir.
(Manrico parte frettoloso seguito da Ruiz e dagli
Armati, mentre odesi dall'interno fragor d'armi e di
bellici strumenti)