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Angelo Anelli
L'Italiana in Algeri

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  • ATTO SECONDO
    • Scena quinta. Elvira e Zulma, poi Lindoro, Mustafà e Taddeo
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Scena quinta. Elvira e Zulma, poi Lindoro, Mustafà e Taddeo

 

Appartamento magnifico a pian terreno con una loggia deliziosa in prospetto, che corrisponde al mare. A destra l'ingresso e varie stanze. Isabella innanzi ad uno specchio grande portatile, che finisce d'abbigliarsi alla Turca.

 

RECITATIVO

Isabella

          Dunque a momenti

          Il Signor Mustafà mi favorisce

          A prendere il caffè? Quanto è grazioso

          Il Signor Mustafà.

          Ehi...Schiavo...Chi è di là?

 

Lindoro

          Che vuol, Signora?

 

Isabella

          Asinaccio, due volte

          Ti fai chiamar?...Caffè.

 

Lindoro

          Per quanti?

 

Isabella

          Almen per tre.

 

Elvira

          Se ho ben inteso

          Con voi da solo a sola

          Vuol prenderlo il Bey.

 

Isabella

          Da solo a sola?...

          E sua moglie mi fa tali ambasciate?

 

Elvira

          Signora...

 

Isabella

          Andate...Andate...

          Arrossisco per voi.

 

Elvira

          Ma che cosa ho da fare?

 

Isabella

          Io v'insegnerò. Va in bocca al lupo

          Chi pecora si fa. Sono le mogli

          Fra noi quelle che formano i mariti.

          Orsù: fate a mio modo. In questa stanza

          Ritiratevi.

 

Elvira

          E poi?

 

Isabella

          Vedrete come a Mustafà farò drizzar la testa

 

Zulma

          (Che spirito ha costei!)

 

Elvira

          (Qual donna è questa!)

 

Isabella (alle schiave)

          Voi restate (a momenti

          Ei sarà qui): finiamo d'abbigliarci.

          Ch'egli vegga...Ah! Sen viene:

          Or tutta l'arte a me adoprar conviene.

 

(Si mette ancora allo specchio abbigliandosi servita

dalle schiave. Mustafà, Taddeo, Lindoro restano

indietro, ma in situazione di veder tutto.)

 

CAVATINA

Isabella

          Per lui che adoro,

          Ch'è il mio tesoro,

          Più bella rendimi,

          Madre d'amor.

          Tu sai se l'amo,

          Piacergli io bramo:

          Grazie, prestatemi

          Vezzi e splendor.

          (Guarda, guarda, aspetta, aspetta...

          Tu non sai chi sono ancor.)

 

Mustafà

          (Cara!...Bella! Una donna

          Come lei non vidi ancor.)

 

Taddeo e Lindoro

          (Furba!...Ingrata! Una donna

          Come lei non vidi ancor.)

 

Isabella

          Questo velo è troppo basso...

          Quelle piume un po' girate...

          No, così...Voi m'inquietate...

          Meglio sola saprò far.

          Bella quanto io bramerei

          Temo a lui di non sembrar.

          Per lui che adoro, ecc.

          (Turco caro, già ci sei,

          Un colpetto, e dei cascar.)

 

Lindoro, Taddeo e Mustafà

          (Oh, che donna è mai costei!...

          Faria ogn'uomo delirar.)

(Isabella parte, le schiave si ritirano.)

 




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