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Luigi Balochi
Il viaggio a Reims

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  • ATTO UNICO
    • Scena sesta. La Contessa, don Luigino, il Barone di Trombonok, Maddalena, Antonio, con servi, indi Don Prudenzio
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Scena sesta. La Contessa, don Luigino, il Barone di Trombonok, Maddalena, Antonio, con servi, indi Don Prudenzio

 

Maddalena
Che accadde?

Barone di Trombonok
(dopo averla guardata)
Oh! come è bianca!
Morta ognun la diria...
Di macchinetta sì genti, che mai
ha potuto sconvolger l’armonia?

Don Luigino
(al Barone)
Si è svenuta...

Barone di Trombonok
(cavando di tasca una boccetta)
Spruzzatele il bel volto;
è questa un’acqua pura, genuina,
ch’in persona io comprai dal gran Farina.
Fregatele la tempia.
(Maddalena prende la boccetta e s’accosta alla Contessa.)

Don Prudenzio
(accorrendo)Olà! che fate?
Tocca a me sol; profani, vi scostate!
(Tutti si scostano; il medico guarda la Contessa, le tasta il polso, indi esclama:)
Ahimè! sta in gran pericolo...
(Don Luigino parla all’orecchio del Barone.)
Volate dal speziale,
sal volatil chiedete, ed un cordiale.
(Parte un servo.)

Barone di Trombonok (ai servi)
Aceto ed acqua fresca.
(Parte un altro servo.)

Don Prudenzio
Son sospese
le funzioni vitali...

Don LuiginoNon sapete
quello che dite...

Don Prudenzio
Come!..
La sistole... la diastole...

Don Luigino
Andate al diavolo.

Don Prudenzio
Il polso ascende già...

Barone di Trombonok
Vediam...
(tasta il polso alla Contessa)
(Che bestia insigne!)

Don Prudenzio
Morirà!

Contessa di Folleville
(alzandosi rapidamente)
Che sento!.. Dove son?.. Sogno o son desta?

Barone di Trombonok
(al medico burlandolo)
Morirà!..

Don Prudenzio
Fu una sincope...

Barone di Trombonok
(ridendo)
La sincope, sì sì, fa molto effetto:
Mozart, Haydn, Beethoven, Bach ne trassero
un gran partito.
(Don Prudenzio si accosta di nuovo per tastar il polso alla Contessa.)

Don Prudenzio
Vediamo adesso il polso...

Contessa di Folleville
Non toccate,
augel di mal augurio, vi scostate.
(Don Prudenzio si ritira.)


Don Luigino

(alla Contessa)
Deh! calmatevi, o cara.

Barone di Trombonok
(alla medesima)Cos’avete?

Contessa di Folleville
Il mio male capir voi non potete.

Partir, o ciel! desio,
e più partir non lice,
lo vieta l’onor mio,
la patria il vieta ancor.
Come spiegare, oh Dio!
il duol ch’io sento in cor?
Donne, voi sol comprendere
potete il mio dolor:
più fieri amari spasimi
non ho provato ancor.

Tutti gli altri
Signora, vi calmate!
Deh! cessi il rio martor.

 

 




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