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Luigi Balochi
Il viaggio a Reims

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  • ATTO UNICO
    • Scena venticinquesima. Sul ritornello entra la truppa ambulante, composta di virtuosi di canto e di ballerini; i contadini, le contadine, le giardiniere; indi tutti i personaggi che siedono a tavola; Maddalena, Zefirino
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Scena venticinquesima. Sul ritornello entra la truppa ambulante, composta di virtuosi di canto e di ballerini; i contadini, le contadine, le giardiniere; indi tutti i personaggi che siedono a tavola; Maddalena, Zefirino

 

Coro
L’allegria è un sommo bene,
ond’a noi fe’ dono il cielo;
sani e freschi ci mantiene
nel bel grembo del piacer.
Cinti ognor d’ameni fiori,
fra le danze, il riso e il gioco,
colle grazie e cogli amori
non pensiamo che a goder.
Presto imbianca il nero crine,
qual balen fugge la vita,
e a non perdere c’invita
un istante di piacer.

Barone di Trombonok
Ora secondo l’uso,
i brindisi facciamo. - Ecco la lista
che di far m’imponeste
con decente simmetrica armonia,
e spero che ad ognun ben grata sia.
(legge la nota)
Inno tedesco. - Tocca a me;
ma indulgenza vi chiedo; fra i cavalli,
le bombe ed i cannoni
io la metà lasciai de’ miei polmoni.
(Inno tedesco)
Or che regna fra le genti
la più placida armonia,
dell’Europa sempre fia
il destin felice appien.
Viva, via l’armonia
ch’è sorgente d’ogni ben.

Coro
Viva, via l’armonia
ch’è sorgente d’ogni ben.

Barone di Trombonok
Altro da dir avrei; ma sono stracco;
(a Melibea)
A voi, bella Marchesa, in stil polacco.

(Polacca)
Melibea
Ai prodi guerrieri
seguaci di gloria,
di cui la vittoria
compagna fu ognor,
ch’ovunque risplendere
fer l’alto valor,
che pronti ognor sono
col brando a difendere
la patria ed il trono,
la fede e l’onor.

Coro
Che pronti ognor sono
col brando a difendere
la patria ed il trono,
la fede e l’onor.

Barone di Trombonok
Libenskof, tocca a voi,
un’aria russa, ad libitum;
ven’ sono delle belle...

Conte di Libenskof
Una ne so a memoria
che udii cantar un giorno,
mentre il monarca a noi facea ritorno.
(Inno Russo)
Onore, gloria ed alto omaggio
d’Augusta donna al nobil cor,
ch’il più magnanimo coraggio
del fato oppose al reo furor.
Degli infelici al duolo, al pianto
ella sollievo offrendo va;
e i più bei vanti, in regio ammanto,
brilla sul trono un di farà.

Coro
E i più bei vanti, in regio ammanto,
brilla sul trono un di farà.

Barone di Trombonok
(a Don Alvaro)
Dal nord al mezzogiorno
bella è la transizion. Voi possedete
una sonora voce, e dell’Iberia
gustar i dolci canti or ci farete.

(Canzone Spagnola)
Don Alvaro
Omaggio all’augusto duce,
che d’alma sovrana luce
l’Iberia fe’ balenar.
Ei spense il civil furore
del soglio salvò l’onore,
da tutti si vide amar.
O grande invidiabil gloria!
Ah! dove di tal vittoria
l’esempio mai ritrovar?

Coro
Ah! dove di tal vittoria
l’esempio mai ritrovar?

Barone di Trombonok
(a Lord Sidney)
Milord, in tuon maggiore...

Lord Sidney
Io musico non sono;
non so che una canzone.

Barone di Trombonok
«God save the King?»

Lord Sidney
Appunto.

Barone di Trombonok
Va benone.

(Canzone inglese)
Lord Sidney
Del Grand’Enrico
il germe amato
proteggi o ciel!
Propizio il fato
ai voti sia
del fortunato
popol fedel.

Coro
Del fortunato
popol fedel.

Barone di Trombonok
Contessa, Cavaliere, a voi la scelta
lascia dell’aria; ma prescrivo il tuono;
in do; no, no, in UT. (Che bestia! obblio
che a due Galli indirizzo il parlar mio.)

(Canzone francese)
Contessa di Folleville e Cavalier Belfiore
Madre del nuovo Enrico,
dei Franchi speme e onor
ti colmi il cielo amico
degli almi suoi favor.
Di rari pregi splendi,
d’età sul fior,
e in ogni petto accendi
rispetto e amor.

Coro
E in ogni petto accendi
rispetto e amor.

Barone di Trombonok
Madama, Don Profondo,
voi terminar dovete,
in elafà coll’aria che volete.

(Tirolese)
Madama Cortese
Più vivace e più fecondo
l’aureo giglio omai risplende,
e felice ognuno rende
col benefico fulgor.
sacra pianta al ciel diletta,
che fedel la patria onora,
tu sarai de’ Franchi ognora
la speranza e il dolce amor.

Don Profondo
Un sì giocondo
ameno giorno
la gioia intorno
sol fa regnar.
Che lieta sorte!
Che bel contento!
In petto io sento
il cor balzar.

Barone di Trombonok
Corinna, or spetta a voi; così compita
sarà la festa.

Gli altri
Ah! sì.

Lord Sidney (a Corinna)
Come trovar un’occasion più bella
di far sentir i vostri dolci accenti?

Gli altri
E’ ver.

Corinna
Grande è il cimento,
e temo...

Don ProfondoDi che mai?

Madama Cortese
Che amabile modestia!

Melibea
Ah! non tardate
ad appagar i nostri voti.

Corinna
Io cedo.
Il soggetto scegliete
e di farmi avvertir poi degnerete.
(si ritira)

(Tutti s’alzano da tavola. Un servo porta un’urna; Don Profondo distribuisce carta e lapis ai diversi personaggi, i quali scrivono il soggetto e rimettono la cartolina al sudetto, che la legge ad alta voce e pone dopo nell’urna.)

Melibea
Giovanna D’Arco.

Madama Cortese
Il Cittadino di Reims.

Cavalier Belfiore
Carlo X Re di Francia.

Conte di Libenskof
La battaglia di Tolbiac.

Don Profondo
Clodoveo.

Don Alvaro
Le tre stirpi reali di Francia.

Don Prudenzio
David e Samuele.

Barone di Trombonok
Il Crisma e la Corona.

Lord Sidney
Ugo Capeto.

Contessa di Folleville
San Luigi.

Barone di Trombonok
Melibea, di dritto
vi spetta estrar dall’urna or il biglietto,
che all’improvviso fornira il soggetto.

Melibea estrae un biglietto e lo da a Don Profondo

Carlo X, re di Francia

(Il Barone e Don Profondo vanno ad avvertire Corinna che viene colla lira in mano, legge il soggetto ad alta voce, si raccoglie, indi improvvisa.)

Corinna
All’ombra amena - del GIGLIO D’OR.
aura serena - innebbria il cor.
Di lieti giorni - più dolce aurora
sorger la Francia - non vide ancor,
e grata applaude, - ammira e adora
di tanto bene – l’augusto autor

Della corona - sostegno e onor,
Carlo le dona - novel splendor.
Dal maestoso - regal suo viso
traspar del core - la nobiltà.
Nunzio di gioia - è il bel sorriso,
pegno soave - d’alma bontà.

Se un dì, non lice - il bene oprar,
perduto il dice, - di Tito al par.
Da poche lune - in trono siede,
e ognun già gode - de’ suoi favor.
La gioia intorno - brillar si vede,
l’etra risuona - d’inni d’amor.

Appiè dell’are, - ei chiese al ciel,
che secondare - degni il suo zel;
non fia deluso - il bel desio,
figlio dell’almo - suo nobil cor.
Sacro il diadema - già rese Iddio,
né più del fato - teme il furor.

Al soglio accanto, - ch’egual non ha;
soave incanto - ognun godrà.
Cento anni e cento - ognor protetto
dall’immortale - divin favor,
viva felice - il prediletto
Carlo, de’ Franchi - delizia e amor!

(Appena finito l’improvviso, rischiarati da improvvisa luce, appariscono i ritratti dell’augusta famiglia reale e de’ più celebri Re di Francia con vari emblemi analoghi, palme, corone etc.)

Cavalier Belfiore
Viva il diletto
augusto regnator,
ond’è l’aspetto
forier di gioia e onor.
(Tutti ripetono la strofa. Ballo.)

Tutti
(con religiosa espressione)
Sul verde stelo,
fiorisca il giglio ognor;
lo colmi il cielo
degli almi suoi favor.

Cavalier Belfiore, indi Tutti
Con sacro zelo
da noi serbato ognor,
sul verde stelo
risplenda il Giglio d’Or:
Lo colmi il cielo,
degli almi suoi favor.
Viva la Francia
e il prode regnator.

 




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