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Felice Romani
Il Turco in Italia

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  • ATTO PRIMO
    • Scena sedicesima. Selim, indi il Poeta e detti
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Scena sedicesima. Selim, indi il Poeta e detti

 

SELIM
Per la fuga è tutto lesto;
Buono il vento, cheto il mar:
Impaziente io qui m'arresto
La mia bella ad aspettar.

POETA
(Qui è Selim!
Senza conoscerlo
Zaida ad esso s'avvicina.)

ZAIDA
Dalla Zingara indovina
Chi vuol farsi astrologar?

SELIM
Zingarella, vieni avanti:
Che ti dicono i pianeti?

ZAIDA
Ah! qual voce! ... qual sembiante!
Non ho forza di parlar.

POETA
(Or si fa lo scoprimento;
Vi sarà uno svenimento,
Vo un sedile a preparar.)

SELIM
Che t'annunzia la mia sorte
Di funesto e duro tanto,
Che sugl'occhi quasi il pianto
Io ti veggo tremolar?

ZAIDA
Per ingiusta gelosia
Veggo Zaida tratta a morte;
Però t'ama, e sol desia
Di poter con te tornar.

SELIM
Dove vive l'infelice?
L'infelice dove vive?
Ma ... non erro ... Zaida bella!

ZAIDA
Si, signor, io sono quella!

SELIM
Vieni a me mio caro bene.

ZAIDA, poi SELIM
Ecco il fin delle mie pene
Sola mia felicità.

POETA
(V'è il sedile, e non si sviene;
Colle regole non va.)

(Si allontanano, indi ritornano.)

 




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