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Felice Romani
Il Turco in Italia

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  • ATTO SECONDO
    • Scena sedicesima. Fiorilla, Maschere, e il Poeta con un Usciere
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Scena sedicesima. Fiorilla, Maschere, e il Poeta con un Usciere

 

FIORILLA
Oh! Poeta! A proposito venite:
Dov'è Selim?

POETA
(piano all'Usciere)
Andate a prendere la lettera e il fardello.

FIORILLA
Dite: dov'è Selim?

POETA
Egli è occupato.

FIORILLA
Come?

POETA
Con Zaida si è pacificato.
Anzi fra poco ei parte
Con essa per Turchia.
(Nota tutto, ed osserva, o musa mia.)

FIORILLA
Vinto dunque ha colei?
Perfido! Ed io
Nulla per lui curava
Lo stuol di mille amanti,
Del marito il dispetto?

POETA
(Un altro colpo, ed otteniam l'effetto.)

FIORILLA
Amici, un sol momento
Possiam se lo bramate riposarci
In mia casa ...

POETA
Alto! Aspettate.

(Esce di casa l'Usciere con un foglio e due servitori che portano un fardello.)

Questa lettera a voi manda il marito.

FIORILLA
Qual capriccio! Leggiamo.

N. 15 Recitativo ed Aria

(Durante la lettura l'Usciere parte; il Poeta si ritira senza essere veduto. Restano i servitori colle robe.)

FIORILLA
I vostri cenci vi mando, in casa mia più non vi voglio: essa è chiusa per voi, dimenticate d'esser stata mia moglie, e il rossor vostro seppellite in Sorrento.
Don Geronio.

Qual colpo! Ohimè! che sento?
Poeta ... Egli è partito ...
Oh Dio! son chiuse
Della casa le porte ...
L'irato consorte
Per sempre mi scacciò ...
Dunque in Sorrento
Degg'io tornar?
O mia vergogna!
Ahi! quale asilo trovar!
Tutto ho perduto.
Pace, marito, onor ...
Intendo ... ah! questi
(i servitori che mostrano le robe)
I testimoni sono
Della miseria mia ...
Vani ornamenti
Che fate meco omai!
Itene tutti,
Itene sparsi a terra;
Io vi calpesto
Cagioni de' miei falli,
e vi detesto.
(Si spoglia degli ornamenti che avrà intorno.)

[Aria]

(Il Poeta si mostra di tanto in tanto, le Maschere sorprese si guardano fra loro.)

FIORILLA
Squallida veste, e bruna
D'affano e pentimento
Fia l'unico ornamento
Che si vedrà con me.
Lutto non v'ha che basti,
A chi l'onor perdè.

CORO
Amici a noi conviene
Volger lontano il piè.

POETA
L'affare è andato bene,
Più da temer non c'è.

FIORILLA
Caro padre, madre amata,
Quale affanno sentirete,
Quando sola e disprezzata
Vostra figlia rivedrete
Far ritorno sconsolata
All'antica libertà?

CORO
Al marito chiedete soccorso,
Ma da noi non sperate pietà.

FIORILLA
Falsi amici, voi pur mi lasciate!
Ah! comincio a conoscervi appieno.
Voi restate, se il cielo è sereno,
Voi fuggite se nero si fa.

CORO
Chi rovina a sé stesso procura
Solo accusi la sua cecità.

FIORILLA
L'infelice, che opprime sventura,
Più sostegno, conforto non ha.

CORO
Che rovina a sé stesso procura, ecc.

POETA
Ci è morale ... oh che scena sicura!
Oh che incontro al teatro farà.

FIORILLA
Caro padre, madre amata, ecc.

CORO
Chi rovina a sé stesso procura, ecc.

(Fiorilla parte da un lato, seguita dai servitori, che portano le robe; le Maschere dall'altro.)




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