Ulderico
E tu che per salvarlo
un inganno tentasti...
Aldimira
E qual? Tua figlia
Aldimira son io. Vedine prova
più d’ogn’altra maggior.
(dà un foglio ad Ulderico che lo legge e mostra il più alto sdegno)
Potria quel foglio
posseder altri al mondo
fuorché Aldimira?
Ulderico
No! ma ch’ei sia scritto
da Ladislao chi lo assicura?
Aldimira
O quanti!..
Lo stesso Ladislao... sì, lui...
Ladislao
(s’apre il cerchio, e Ladislao s’avanza mal reggendosi)
Lasciatemi...
La sento... è lei...
Aldimira
Che veggo!..
Ladislao
La vendetta del ciel, che sua tremenda
mano ultrice già stende,
punisce un empio e a’ cari tuoi ti rende.
Ulderico
(a Ladislao)
Odi e conosci?
Ladislao
Sì.
Ulderico
(gli fa vedere il foglio avuto da Aldimira)
Scrivesti?
Ladislao
(inorridito, volge gli occhi altrove)
Oh dio!
Qual oggetto d’orrore al guardo mio!
Sì che mia man tiranna
vergò il foglio, ed in lui la mia condanna.
Ulderico
Ah figlia!
(s’abbracciano)
Aldimira
(smaniosa)
Ah padre! e chi mi dà il consorte?
Ulderico
Ei venga.
(Ulderico fa cenno ad una guardia che parte.)
Ladislao
(O miei rimorsi! o mio tormento!
Da mille smanie lacerar mi sento.)
(Esce Sigismondo che viene incontrato vivamente
da Aldimira e Ulderico; esce Radoski con lui.)
Ulderico
Suocero!..
Aldimira
Sposo!
Sigismondo
E’ vero?.. m’ingannate?..
Ulderico
No, ch’è mia figlia, ed innocente è lei.
Sigismondo
Vola agli amplessi miei!..
(Precipitano fra le braccia l’uno dell’altra.)
Ladislao
(O vista! o mio delitto!)
Aldimira
Poi noto vi farò...
Sigismondo
Che più mi resta
a sapere o bramar?
Ulderico
Ma d’un fellone...
Aldimira
Deh! per voi sia compita l’opra...
Sigismondo
T’intendo. Ei si riserbi in vita.
Ma in carcere da poi
abbia la pena ne’ rimorsi suoi.
Aldimira, Sigismondo e Ulderico
Qual felice amico giorno,
che mi rende ognor la calma!
Al suo bene unita l’alma
ah non sa che più bramar.
Ladislao
(Qual funesto avverso giorno,
che mi toglie ognor la calma!
da sue pene vinta l’alma
ah non sa che più sperar.)
Aldimira, Sigismondo e Ulderico
Giorno più tenero,
più bel sereno
non vide splendere
la fé, l’amor.
Aldimira
Ti stringo amabile
mio sposo al seno!
Per te più fervido
sento l’ardor!
Aldimira, Sigismondo e Ulderico
Giorno ecc.
Sigismondo
Rendi quest’anima
felice appieno,
vita adorabile
di questo cor.
Aldimira, Sigismondo e Ulderico
Giorno ecc.
Ladislao
Un raggio splendere
vedessi almeno
nel mio terribile
fiero dolor!
Aldimira, Sigismondo e Ulderico
Giorno ecc.
Tutti
L’aspre pene, i lunghi affanni
delle oppresse alme innocenti
premia il ciel di bei contenti,
di maggior felicità.
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