Aldimira
(Giusto cielo m’aita!)
Sigismondo
(Crederò agli occhi miei!..
Essa!.. ah follia!..) Chi sei?
Aldimira
Son Egelinda,
a Zenovito figlia.
Sigismondo
A lui che lunge
dalla corte fuggì, son quattro lustri,
perché tradito?
Aldimira
(con energia)
Sì, reo tradimento
ci trasse a questi alberghi.
(Sigismondo resta in qualche abbattimento.)
Sigismondo
(Ella parla...)
(come rassicurando se stesso)
Ma tu Egelinda, figlia
a Zenovito.
Aldimira
Il dissi.
Sigismondo
(con forza)
E il sei?
Aldimira
(come sorpresa, fissandolo)
Lo sono.
Sigismondo
(da sé)
(O voce! o sguardi! o mio
destin tiranno!)
Aldimira
(osservandolo)
(Ei delira, egli smania, io non m’inganno.)
Sigismondo
(dopo un momento di silenzio)
Zenovito ne venga.
Aldimira
(s’incammina)
Fia pronto.
Sigismondo
(richiamandola)
Odi.
Aldimira
(torna a Sigismondo che nel fissarla s’astrae)
Che chiedi?
Sigismondo
(delirando fra sé)
(Se un tradimento reo...)
Aldimira
Che vuoi?
Sigismondo
(L’avesse tolta allo sposo!..)
Aldimira
A’ cenni tuoi...
Sigismondo
(Saria fellon! poco il tuo sangue...)
Aldimira
(vivamente)
Signor...
Sigismondo
(richiamandosi)
Chi!.. (Cielo!..)
Aldimira
E qual ragion, perdona,
or ti rende sì oppresso?
Sigismondo
(Ah son tradito dal mio core istesso.)
Un segreto è il mio tormento,
ma nol posso, oh dio, spiegar.
Aldimira
Deh perdona l’ardimento,
più non oso a te parlar.
Aldimira e Sigismondo
(ognuno da sé)
Tanti affetti ho intorno al core
che spiegarli non saprei.
Ah cagione è il crudo amore
del mio barbaro penar.
(Aldimira entra nell’abitazione, e Zenovito segue Sigismondo ch’entra nel bosco.)
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