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Giuseppe Foppa
Sigismondo

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  • ATTO PRIMO
    • Scena quindicesima. Ladislao, indi Aldimira
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Scena quindicesima. Ladislao, indi Aldimira

 

Ladislao
Ella ricusa? Ah dessa
dunque non è che offerse al guardo mio
un deliro, un timor di me non degno.
Venga costei, serva al dovere e al regno.

(Esce Aldimira.)

Ladislao
(con alterezza)
Perché obbedir disdegni?
Perché venir non vuoi?
Oppor non dei né puoi,
se lo comanda un Re.

Aldimira
(con un tuono di superiorità che mette Ladislao in apprensione)
Dimmi, se vengo in corte,
salva sarà mia vita?

(Ladislao vorrebe interromperla, ed ella non gliel permette.)

Sì, che la tua Regina
misera fu tradita!
Sì, che la trasse a morte
un empio traditor.

Ladislao
E come sai?.. che intendi!..

Aldimira
Non domandarlo a me.

Ladislao
Chiederlo! e a chi degg’io?

Aldimira
(colla più gran forza)
A te lo chiedi, a te.

Ladislao
A me! qual tuo deliro!

Aldimira
No, ch’è martiro in me.

Ladislao
E chi ti tormenti?

Aldimira
A te lo chiedi, a te!

Ladislao
Follia ti detta accenti;
non troverai mercé.

Aldimira
Ragion mi detta accenti;
sì, troverò mercé.

Aldimira e Ladislao
(ognuno da sé)
(Dubbiosa, smarrita,
confusa, atterrita,
vacilla quest’alma,
mi fugge dal sen.)
(Aldimira entra nell’abitazione, e Ladislao s’inselva.)




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