Aldimira
(resta anch’essa attonita)
Genitor... deh vien!.. t’arresti?..
Sigismondo
(sorpreso altamente)
Ecco, a te la figlia io rendo...
Ladislao
(simulatamente)
Deh signor! ché non t’appresti?..
Ulderico
(incantanto, guardandola)
(E’ Aldimira, o a lei somiglia?)
Aldimira, Sigismondo e Ladislao
(Qual silenzio periglioso!
Qual suo nero turbamento!
Vacillante in tal momento,
e tremante il cor mi sta.)
Ulderico
(Qual sembiante periglioso!
Qual terribile cimento,
vacillante in tal momento
e tremante il cor mi sta.)
Aldimira
Dammi un paterno amplesso,
amato genitor.
Sigismondo
Deh a’ voti miei ti rendi,
deh mi ridona amor.
Ulderico
(Io vedo in lei mia figlia...
ma può tradirmi il cor.)
Ladislao
(fingendo con Ulderico)
Ceda tua destra armata,
calma quel tuo rigor.
Ulderico
(Scopriam se inganno è questo.)
Aldimira
Padre...
Ulderico
(in tono severo)
Egelinda!
Aldimira, Sigismondo e Ladislao
Quale?
Ulderico
Tu figlia a Zenovito.
Aldimira
Io? Tua.
Ladislao
(fingendo con Sisgismondo)
(Destin fatale!)
Ulderico
No, mia.
Sigismondo
(Chi m’ha tradito!..)
Aldimira
Gran cose ho a palesarti...
Son tua, ne avrai gran prove...
Ulderico
Ebben, se il sei, va’ dove
ti chiama e core e onor.
Aldimira
(afferrando Sigismondo)
Lui desti a me consorte:
noi siamo un’alma sola;
e da lui sola morte
dividerà il mio cor.
Ulderico
Tu al nemico!.. all’armi, all’armi...
Tenti invan di lusingarmi...
Piombi il fulmine di morte!
Io non sento che furor.
Aldimira
Padre!.. sposo!.. non lasciarmi.
No, non devi rifiutarmi...
Piombi il fulmine di morte!
Pera un empio traditor.
Sigismondo e Ladislao
Se lo brami, all’armi, all’armi...
Ma tu devi pria ascoltarmi...
Piombi il fulmine di morte!
Io non sento che furor.
(Alla parola «all’armi» ecc. s’attaccano gli
attori ed Aldimira cerca frapporsi. Alla stessa parola ambedue gli esercito scendono al piano, e terminata appena la stretta del
quartetto, attaccano la battaglia. Gli attori di disperdono, e gli eserciti
stessi entrano battendosi.)
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