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Giuseppe Foppa
Sigismondo

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  • ATTO SECONDO
    • Scena quindicesima. Ulderico, Ladilao
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Scena quindicesima. Ulderico, Ladilao

 

Ladislao
Radoski!..
Signor, è un mio fedele.

Ulderico
(a Radoski, che fa un atto segreto d’indignazione)
A tanto amico
io dono la tua vita.
(a Ladislao)
A noi la sorte
propizia arride.

Ladislao
E d’Egelinda sai?..

Ulderico
Nulla.

Ladislao
Di lei, signor, uopo è si cerchi.
Se non giunga in tue man, tu ben conosci
quai potria danni oprar quella possente
sua somiglianza.

Ulderico
E’ vero,
ed a ciò mi dispongo. Tu medesmo
cercala, e quando in tuo poter l’avrai
arbitro appien di lei grande sarai.
(parte con Radoski e seguito)

Ladislao
Io l’arbitro di lei!
Grande allora sarò! Come il desio
dell’impresa m’accende,
e maggior di me stesso ora mi rende!
(parte coi seguaci)

 




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