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Gaetano Rossi Semiramide IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena ottava. Azema, indi Idreno
L’amato bene in Babilonia! A’ miei Fervidi voti l’inviar gli Dei. Potrò alfin...
La grand’ora s’appressa in cui deciso Sarà il destino dell’Assiria, e il mio. Parla una volta, di’, sperar poss’io
Di mia destra
E il tuo core? Tu taci? Dunque un più felice amore? Assur! ei solo il mio rival: Ma noto Assur non t’è? potresti Tu amarlo?
Da me un solo pensier, da me un sospiro Ottenne ancor, né otterrà mai.
Ah dov’è, dov’è il cimento! Già di me maggior mi sento. E se ancor libero - È il tuo bel core; Di quel che accendimi - Tenero amore Più fida un’anima - Non troverai; Tu sola l’idolo - Cara, sarai; (parte)
Se non avesse e meritasse Arsace Tutti gli affetti miei, Sento che Idreno solo amar potrei. (parte)
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