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Gaetano Rossi Semiramide IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena settima. Arsace; indi Assur; seguito con esso che rimane nel fondo
Arsace Quali accenti!... e che mai Deggio pensar?... e questo Assur ch’io già detesto?
Assur È dunque vero?... -Audace! Senza un mio cenno in Babilonia Arsace!
Arsace (Quale orgoglio).
Assur Rispondi. A che lasciasti Il campo a te fidato? e chi ti guida Del Caucaso all’Eufrate?
Arsace Della mia E tua regina un cenno... ed il mio core.
Assur Il tuo core? Oseresti Chiedere a Semiramide?...
Arsace Mercede In tal dì, al mio coraggio, alla mia fede.
Assur Superbo! Intendo. Ardisci Azema amar?
Arsace L’adoro.
Assur Ma non sai tu che Azema È figlia de’ tuoi re? che a Ninia sposa Destinata nascendo...
Arsace So che Ninia morì, so che di Nino Eguale, miserando fu il destino. So che Azema salvai da fato estremo. Non conosco, non temo Rivale che contrasta Gli affetti miei... So che l’adoro e basta. Bella imago degli Dei Solo Azema adoro in lei: E più caro a me d’un soglio È l’impero del suo cor.
Assur Dell’Assiria a’ semidei Aspirar sol lice a lei; D’uno Scita il folle orgoglio Mal contende a me quel cor.
Arsace Questo Scita in cor non cede Ad assirO semidio.
Assur Quell’ardir, quel fasto eccede, Chi son io rammenta ormai. Amo Azema...
Arsace Tu? non sai, non conosci cosa è amore.
a 2 Arsace D’un tenero amore, Costante, verace, Quel fiero tuo core Capace non è. I dolci suoi moti Ignoti a te sono; Non ami che il trono Ch’è tutto per te. Il cuore di Azema È tutto per me.
Assur Se m’arde furore Contr’anima audace Di freno il mio core Capace non è. Gli arditi tuoi voti Già noti mi sono. Ma invano a quel trono Tu aspiri con me. Rinuncia ad Azema, O trema per te.
Arsace Io tremar? di te? m’avvio Alla reggia, all’idol mio.
Assur Là il poter d’Assur vedrai, In tal dì forse il tuo re.
Arsace Regnar forse un dì potrai, Ma giammai sarai mio re.
Assur La mia sposa Azema...
Arsace Azema!.. mi giurò, mi serba fé.
Arsace e Assur Va, superbo, in quella reggia Al trionfo io già m’appresto Sì, per me fia giorno questo Di contenti e di splendor. Ma tremendo, ma funesto A te giorno di rossor. (partono)
Atrio nella reggia.
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