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Gaetano Rossi Semiramide IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena dodicesima. Assur con Magi, ed Oroe
Assur Oroe dal tempio nella reggia?
Oroe Ai cenni Del ciel, di Semiramide.
Assur Trascorsi, Da che la reggia abbandonasti, omai Tre lustri son.
Oroe Da quell’orrenda notte, In cui barbara sorte, In cui spietata man, mano di morte Rapì all’Assiria il suo buon re, ci tolse Col figlio Ninia ogni speranza, e avvolse Nel lutto il regno, e nel dolor. (fissandolo marcato) Rammenti Tu quella notte, Assur?..
Assur (frenando il turbamento) Sì, ma in tal giorno Alla gioia, alla pace, al suo primiero Splendor l’Assiria tornerà.
Oroe Lo spero.
Assur Arsace al tempio tu vedesti?
Oroe Ai Numi Offerse voti.
Assur (ironico) E fur graditi?
Oroe Arsace Ai Numi è caro.
Assur Ei goda Pur de’ Numi il favor; ma Arsace, e seco Ogni superbo a rispettarmi apprenda: Tremi colui che il soglio Contendermi presume, Nol salverà da mia vendetta un Nume. (parte)
Oroe Per te, perfido, trema; stanco omai Sta un Nume per punirti, e tu nol sai.
Luogo magnifico nella reggia con veduta di Babilonia. Trono a destra. Alla sinistra vestibolo del superbo Mausoleo del Re Nino.
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