Scena settima. Semiramide
e Arsace
Semiramide
No, non ti lascio, invano
Cerchi fuggirmi, ingrato!
E perché? e in tal momento!
Arsace
(confuso incerto)
Ah! tu non sai...
Semiramide
Con gioia io veda omai
Quel certo che ti cinse
L’ispirato Pontefice. Ti mostra
All’esultante popolo. Ti miri
E frema Assur...
Arsace
Assur! Ah! l’empio spiri,
Si lavi nel reo sangue
Il parricidio orrendo
E si vendichi Nino.
Semiramide
Oh ciel! Che intendo!
Nino!... Che parli tu?
Arsace
Nino!
(vorrebbe parlare)
Ah non posso.
Semiramide
Quel tremendo prodigio,
Quell’ombra ancora il tuo pensier funesta?
Calmati, sposo mio...
Arsace
Taci, t’arresta...
Fuggi. Non l’odi?... Il ciel freme. Non vedi
Un Nume minaccioso
Che ci divide e ti respinge? Ah! vanne,
Salvati.
Semiramide
Quai trasporti! quali accenti!
Arsace
Non più, lasciami...
Semiramide
Ch’io
Ti lasci? ora! deh! Arsace...
(prendendolo per la mano, arrestandolo con passione)
Arsace
Oh, padre mio!
(cava il foglio, lo porta al cuore, alla bocca)
Semiramide
Che foglio è quel che bagni del tuo pianto?
Che fissi con orror?
Arsace
E orror n’avresti
Se tu sapessi mai!...
Semiramide
Da chi l’avesti?
Arsace
Dai Numi.
Semiramide
Chi lo scrisse?
Arsace
Spirante il padre mio.
Semiramide
Porgilo.
Arsace
Trema.
Semiramide
Obbedisci: lo voglio.
Arsace
(le porge il foglio)
Ebben, misera! leggi. Ah! sia quel foglio
Il sol castigo almen, pietosi Dei,
Che riserbate a lei.
Semiramide
(lascia cadere il foglio)
Che penetrai!
Tu! Quale orror!
(si copre colla mano la faccia)
Arsace
Tutto è palese omai.
(Breve silenzio; Semiramide rinviene a se stessa, e con fermezza e affanno:) Ebbene, a te, ferisci;
Compi il voler d’un Dio,
Spegni nel sangue mio
Un esecrato amor.
La madre tua punisci,
Vendica il genitor.
Arsace
Tutto su me gli Dei
Sfoghino in pria lo sdegno;
Mai barbaro a tal segno
Sarà d’un figlio il cor.
In odio al ciel tu sei
Ma sei mia madre ognor.
Semiramide
M’odia, lo merto.
Arsace
Calmati.
Semiramide
Io già m’abborro. Svenami,
Figlio di Nino!
Arsace
Misera!
Ah! tu mi strappi l’anima.
Ti calma, per pietà.
Semiramide
Piangi? La tua bell’anima
Ha ancor di me pietà.
(guardandolo come implorando perdono)
(Arsace si getta fra le di lei braccia, esso la stringe con trasporto; restano
abbracciati.)
Semiramide e Arsace
Giorno d’orrore! - E di contento!
Nelle tue braccia - In tal momento,
Scorda il mio core - Tutto il rigore
Di sua terribile - Fatalità.
È dolce al misero - Che oppresso geme,
Il duol dividere - Piangere insieme,
In cor sensibile - Trovar pietà.
Arsace
Madre, addio.
Semiramide
T’arresta. Oh Dio!
Senti... e dove?
Arsace
Al mio destino...
Alla tomba, al padre, a Nino...
Semiramide
Ei vuol sangue.
Arsace
E sangue avrà.
Semiramide
E qual sangue!
Arsace
Tu serena intanto il ciglio,
Calma, o madre, il tuo terror.
Or che il ciel ti rende il figlio
Dèi sperar nel suo favor.
Vo a implorar per te perdono,
A punire un traditor.
Semiramide
Ah! non so di qual periglio
Fier presagio agghiaccia il cor.
Or che a me rendesti il figlio
Ciel, lo salvi il tuo favor.
Ah! sperar non so perdono,
Troppo giusto è il suo furor.
Semiramide
Dal terribile cimento
A me riedi vincitor.
Arsace
Dal terribile cimento
Sì, m’attendi vincitor.
(partono)
Parte remota della reggia, attigua al Mausoleo di Nino
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