Gaudenzio
M’inchino. E perché mai cotanto onore?
Delegato
Son qui venuto a sciogliere l’imbroglio
che avete con Bruschino.
Bruschino
E il bramo e il voglio.
Delegato
Dov’è questo Bruschino
che si dice suo figlio?
(Esce Florville)
Florville
Eccolo a voi.
Bruschino
E’ un impostor!
Gaudenzio
Tacete!
E’ suo figlio.
(al Delegato)
La prova eccola qui.
(cava la lettera avuta già da Florville)
Delegato
Che carta è quella?
Gaudenzio
E’ questa una sua lettera.
(accennando a Florville)
Che in oggi egli per lei mi ha consegnata.
E’ vero?
(ai servitori che accennano di sì)
(Bruschino freme.)
Delegato
Va benissimo.
Ed io ne tengo un’altra di suo figlio
da lui riconosciuta.
Confrontiamo il carattere,
e da questo confronto chiaramente
vedrem s’egli è suo figlio.
Gaudenzio e Bruschino
Ottimamente.
Gaudenzio
Vediamo.
Bruschino
Sì, vediamo.
(Confrontano.)
Gaudenzio
Ah! ah!..
Delegato
Il carattere
è lo stesso in entrambe.
Bruschino
Uh che caldo!
Gaudenzio
Finito ora è il puntiglio.
Florville
Chiara è la prova.
Delegato
(accennando Florvile)
Quello è vostro figlio.
(Bruschino resta come uomo fuori di sé.)
Bruschino
Ho la testa o è andata via?
Sono a questo o all’altro mondo?
Ah! il cervel da cima a fondo
sottosopra se ne va.
Gaudenzio
(al Delegato)
Or signore tocca a voi.
Delegato
(autorevolmente)
Io comando a voi Bruschino...
Bruschino
Deh vi prego un momentino...
il comando sospendete...
Debbo andar se permettete
a dar prove segnalate...
(per andare, è trattenuto da Sofia)
Deh signor, mi consolate!
Siete alfine persuaso?
Bruschino
Se lo son, mi caschi il naso.
Sofia
Ahi che doglia provo in seno!
Quasi, o cielo, vengo meno
per sì strana crudeltà.
Bruschino
Uh che caldo! che briccone!
Vivo qui mi mangerei!
Di velen, di convulsione,
salto e ballo adesso qua.
Sofia, Florville, Delegato e Gaudenzio
No più strana ostinazione,
no di questa non si da.
(Bruschino è per andare, allorché s’incontra in Filiberto. Egli vivamente lo
abbraccia e torna indietro con lui, tutto contento.)
Filiberto
Perdonate miei signori
s’ora un poco vi sconcerto...
Bruschino
Ah che il cielo a me vi manda!
Deh venite o Filiberto!
Sofia e Florville
(Egli qui! Siamo in periglio!)
Bruschino
(al Delegato)
Ei che albergo diè a mio figlio
ogni cosa schiarirà.
Delegato
(a Filiberto)
Rispondetemi.
Filiberto
Son qua.
Delegato
Debitor suo figlio è a voi?
Filiberto
Perciò venni, sì signore.
Delegato
C’è qui il vostro debitore?
Filiberto
(accenna Florville)
Certo, è quello.
(Movimento in tutti.)
Tutti, eccetto Filiberto
Oh!.. ed è?
Filiberto
Bruschino...
Delegato
(autorevolmente a Bruschino)
Ha schiarito. Avete torto!.
Bruschino
(accennando Filiberto)
Oh ch’ei pure caschi morto!
Uh che caldo! ho il cielo in testa!
Uh perduto ho già il cervello!
Non è desso... nol conosco...
non m’è figlio... non è quello...
Mai da me, se mi ammazzate,
mai ch’è tal s’accorderà.
Dèi tiranni, i casi miei
deh vi muovano a pietà.
Sofia, Florville, Delegato, Gaudenzio
e Filiberto
Vergognatevi, finitela,
vostro figlio è questo qua.
(Partono tutti confusamente dietro Bruschino e resta il solo Filiberto in
scena.)
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