Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Luigi Romanelli
La pietra del paragone

IntraText CT - Lettura del testo

  • ATTO PRIMO
    • Scena quinta. Il Conte Asdrubale solo, osservando se la Marchesa Clarice è partita
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

Scena quinta. Il Conte Asdrubale solo, osservando se la Marchesa Clarice è partita

 

Conte
Se di certo io non sapessi,
Che la donna è ingannatrice,
I lamenti di Clarice
Mi farebbero pietà.

Pietà? Pietà?.. spropositi;
Dove mi va la testa?
Guai, se a pietà mi desta!
Son fritto, come va.

Ah! non sedurmi, Amore;
È giusto il mio rigore:
Ah! non fia ver che in femmina
Io sogni fedeltà.

Di me stupisce ognun, perché, malgrado
I sei lustri d'età quasi compiti,
Non entro nella classe de' mariti;
Tanto più che son ricco.
Tanto meno io direi: son le ricchezze
Della stima e del genio
Tiranne antiche. Allo splendor dell'oro
Bello si crede, o d'allettar capace,
Quel ch'è brutto in essenza o che non piace.
Molte mi dan la caccia, e sopra ogni altra
Queste tre vedovelle: io mi diverto
Dalla lor gelosia; ma qual poi d'esse
Me solo apprezzi, e non la mia fortuna,
Chi lo può indovinar? forse nessuna.
(in atto dipartire)




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License