Clarice
(con brio ed aria di semplicità)
Conte, udite.
Conte
In che posso,
Marchesina, ubbidirvi?
Clarice
Io saper bramo
Se l'eco è maschio o femmina. Ridete?
Conte
(O finge, o è molto semplice.) Non altro,
Che nuda voce ripercossa è l'eco.
Clarice
Cammina o no?
Conte
No certo.
Clarice
Eppur pocanzi
Era là.
Conte
La vedeste?
Clarice
Non lo vidi
Ma l'ascoltai, ma mi rispose... Oh caro!
Caro... se fosse femmina,
Ne avrei dispetto.
Conte
(Il mio maggior periglio
È costei, quando parla.)
Clarice
(Ei va le cose
Ruminando fra sé.)
Conte
Dunque rispose?
Clarice
E come bene!
Conte
Ed ora?
Clarice
Ed ora... ed ora
O dorme, o di parlar non ha più voglia,
Come accade anche a noi.
Conte
Questo alle donne
Non accade giammai.
Clarice
No? tanto meglio!
Conte
Perché?
Clarice
(quasi vergognandosi, ma sempre col medesimo brio o semplicità)
Perché vorrei... che l'eco fosse...
Che fosse...
Conte
Ebben?
Clarice
(manifestando rossore come prima)
Che fosse maschio... e poi!..
E poi...
Conte
(facendole coraggio)
Via su.
Clarice
Che somigliasse a voi.
Conte mio, se l'eco avesse
Tutto quel che avete voi,
Io godrei fra le Contesse
La maggior felicità.
Conte
Io dell'eco avrei paura,
S'ella fosse come voi;
Ché la fede è mal sicura
Dove regna la beltà.
Clarice
Ah! se un altro rispondesse,
Come l'eco a me rispose!..
Conte
Per esempio?
Clarice
Certe cose...
Conte mio, non posso più.
Conte
Via, sentiam, via dite su.
Clarice
Mi disse che m'ama.
Conte
Ma forse per giuoco.
Clarice
Mi disse che brama...
Conte
Spiegatevi.
Clarice
Amor
Mi disse che sente,
Che mente rigor.
Conte
Son prove da niente,
Che ingannano un cor.
Clarice
(Che mi creda la fenice
Del mio sesso, io non dispero.)
Conte
(Che sia questa la fenice
Del suo sesso, io non lo spero.)
Clarice e Conte
(Quel che avvolga nel pensiero,
Presto o tardi io scoprirò.)
Conte
Vi saluto.
Clarice
Addio, Contino.
Conte
(Non mi fido.)
Clarice
(Ha l'occhio fino.)
Conte
Ricordatevi che l'eco
Ha l'usanza di scherzar.
Clarice
Se l'avessi sempre meco,
Mi farebbe giubilar.
(Partono.)