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Luigi Romanelli
La pietra del paragone

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  • ATTO PRIMO
    • Scena terza. Macrobio e il Cavalier Giocondo, che si avanzano altercando insieme
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Scena terza. Macrobio e il Cavalier Giocondo, che si avanzano altercando insieme

 

Macrobio
Mille vati al suolo io stendo
Con un colpo di giornale:
S'ella in zucca ha un po' di sale,
Non ricusi il mio favor.

Giocondo
Vil timore ai versi miei
Mai non fece alcun giornale:
Ma una bestia come lei,
Se mi loda, io ne ho rossor.

Macrobio
Stamperò, signor Giocondo.

Giocondo
D'ordinario io non rispondo.

Macrobio
Senza entrar nella materia
Potrei metterla in ridicolo.

Giocondo
Forse allora in aria seria
Rintuzzar potrei l'articolo.

Macrobio
Rintuzzar?.. cioè rispondere?

Giocondo
Senza dubbio, et toto pondere.

Macrobio
Vale a dir?

Giocondo
Con tutto il peso.

Macrobio
Somma grazia mi farà.

Giocondo
Ma in qual modo ella non sa.

Macrobio
Che mel dica.

Giocondo
Venga qua.

Per sua regola io conosco
Una semplice tisana,
Che può dirsi il tocca e sana
D'ogni sesso e d'ogni età.

Macrobio
Io credea tutt'altra cosa
Da trattarsi in versi o in prosa;
Né la vera in lei conosco
Letteraria nobiltà.

Giocondo
(senza scaldarsi)
Io vo' far quel che mi piace.

Macrobio
(con fuoco)
Patti chiari: o guerra, o pace.

Giocondo
(deridendolo)
Più bel pazzo non si dà.

Macrobio
(come sopra)
Guerra vuole, e guerra avrà.

Giocondo
(con disprezzo)
Voi siete un uom da niente.

Macrobio
Ma guai se aguzzo il dente.

Giocondo
(cominciando a scaldarsi)
Aborto di natura.

Macrobio
(in aria derisoria)
Ma stampo e fo paura.

Giocondo
(con fuoco)
Hai spalle da bastone.

Macrobio
Ho un becco da falcone.

Giocondo
(con molto sdegno)
E un vile omai chi tollera
La tua temerità.

Macrobio
(deridendolo)
Non vada tanto in collera,
Che insuperbir mi fa.

Signor Giocondo, io vedo
Ch'ella vuol guerra, e guerra avrà.

Giocondo
Né guerra
Voglio con voi, né pace.

Macrobio
Il mio giornale...

Giocondo
Ha molta fame.

Macrobio
I letterari articoli...

Giocondo
Io non compro all'incanto.

Macrobio
Orsù, parliamo
Di cose allegre. Il Conte
È vostro amico.

Giocondo
Ebben?

Macrobio
Dunque saprete
A qual di queste vedove la destra
Ei porgerà.

Giocondo
Che importa a voi?

Macrobio
Saperlo
Mi giova.

Giocondo
Ed io non cerco mai, né svelo
I fatti altrui.

Macrobio
La Marchesina, io credo,
Trionferà.

Giocondo
(sospirando disoppiatto)
(Pur troppo
Lo temo anch'io!)

Macrobio
(osservandolo)
(Par che sospiri.) Un colpo
Sarebbe questo al vostro cor.

Giocondo
Che dici?
Al mio cor? tu deliri.

Macrobio
Eh, via, che serve
Farne un mistero? Ella vi piace...

Giocondo
(interrompendolo con sommo impeto)
In somma,
Vuoi tu finirla, o no?

Macrobio
(con affettata commiserazione)
Sa il Ciel, se i vostri
Non corrisposti affetti io compatisco!

Giocondo
Quando teco questiono, io m'avvilisco.
(Partono per bande opposte.)




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