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Luigi Romanelli
La pietra del paragone

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  • ATTO PRIMO
    • Scena tredicesima. Pacuvio e Donna Fulvia; indi la Baronessa
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Scena tredicesima. Pacuvio e Donna Fulvia; indi la Baronessa

 

Pacuvio
Ma che sestina! che sestina! io penso
D'esibirla a Macrobio: il suo giornale
Concetto acquisterà.

Fulvia
(in aria dubitativa)
Sarà bellissima,
Ma...

Pacuvio
(con impazienza e dispetto)
Ma che?

Fulvia
Non capisco
Perché il Conte ridea.

Pacuvio
Quando si ride
È segno che si gode. Io faccio ridere
Quando voglio; e in quest'arte non la cedo
Neppure all'inventor della Riseide,
Ch'è stimato il miglior dopo l'Eneide.

Baronessa
(guardando all'intorno senza badare a Pacuvio e a Donna Fulvia)
Invan lo cerco...

Pacuvio
(andandole incontro)
Ah! Baronessa, udite...

Baronessa
No; piuttosto mi dite ove Macrobio
Trovar potrei.

Pacuvio
Ne vado in traccia io stesso
Per far la sua fortuna. Appunto... adesso...
(mettendo fuori l'orologio)
Son dieci ore passate:
Qui lo conduco subito, aspettate.
(parte infretta)




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