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Luigi Romanelli
La pietra del paragone

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  • ATTO PRIMO
    • Scena diciassettesima. Clarice, Giocondo, Microbio, poi la Baronessa e Donna Fulvia; indi il Conte Asdrubale travestito con alcuni servi e marinari vestiti nel medesimo costume. Notaio con altri, che si fingono gente della Corte di Giustizia, e Fabrizio che simula un'estrema afflizione
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Scena diciassettesima. Clarice, Giocondo, Microbio, poi la Baronessa e Donna Fulvia; indi il Conte Asdrubale travestito con alcuni servi e marinari vestiti nel medesimo costume. Notaio con altri, che si fingono gente della Corte di Giustizia, e Fabrizio che simula un'estrema afflizione

 

Pacuvio
(verso i due che son partiti)
A me? cospetto!

Macrobio
A me? per Bacco!

Macrobio e Pacuvio
(rimproverandosi l'un l'altro)
Per vostra colpa
Soffro uno smacco.

Pacuvio
So quel che dico.

Macrobio
Non sono un cavolo.

Baronessa e Fulvia
(in fretta)
Ecco l'amico;
(agli altri due)
Non fate strepito,
O tutti al diavolo
Ci manderà.

Macrobio e Pacuvio
(l'uno all'altro)
Chi prenda equivoco,
Or si vedrà.

Conte
(a Fabrizio)
Lui star conta, io star mercanta,
Ti star furba, e lui birbanta.

Baronessa, Fulvia, Macrobio e Pacuvio
Dice bene.

Conte
(al medesimo)
(Oh che canaglia!)
(mostrando un foglio logoro dal tempo)
Qui star vaglia.

Pacuvio
(dopo averlo guardato)
Sei milioni!

Baronessa,Fulvia e Macrobio
Bagattella!

Conte
(a Fabrizio)
(Che bricconi! )

Conte
(al medesimo)
Se trovara controvaglia,
Mi far vela per Morèa.

Fabrizio
(tutto mesto)
Non trovara.

Conte
Scamonéa
Tua patrona resterà.

Macrobio
Parla proprio in lingua etrusca.

Conte
Mi mangiara molta crusca.

Macrobio
Si conosce.

Conte
Baccalà
Tambelloni Kaimacacchi.

Macrobio
(Che mai dice?)

Baronessa, Fulvia e Pacuvio
(Non intendo.)

Baronessa, Fulvia, Macrobio e Pacuvio
Mille grazie.

Conte
Baccalà.

Fabrizio
(Li canzona come va.)

Conte
(a Fabrizio)
Non aprira più portona,
O tua testa andar pedona.

Baronessa, Fulvia, Macrobio e Pacuvio
(Che vuol dir questa canzona?)

Conte
Sequestrara...

Baronessa, Fulvia, Macrobio e Pacuvio
Adagio un po'.

Conte
Sigillara...

Baronessa e Fulvia
E le mie cose?

Conte
Sigillara.

Macrobio
E i manuscritti?

Pacuvio
I miei drammi?

Macrobio
Le mie prose?

Conte
Sigillara.

Baronessa, Fulvia, Macrobio e Pacuvio
In quanto a noi...

Conte
Sigillara.

Baronessa, Fulvia, Macrobio e Pacuvio
Oh questo no!

Fabrizio
(al Conte sempre con simulata insistenza)
Ubbidirò.

Macrobio
(al Conte)
Mi far critica giornala
Che aver fama in ogni loco;
Né il potera ritardar.

Conte
Manco mala! manco mala!
Ti lasciara almen per poco
Il buon senso respirar.

Baronessa, Fulvia, Macrobio e Pacuvio
Sigillate pure al Conte
Bocca, naso, e che so io;
Ma, cospetto! quel ch'è mio
Lo dovete rispettar.

Conte
Quanti stara, a modo mio
Mi volera sigillar.

Fabrizio
(Che hanno il cor perverso e rio,
Più non v'è da dubitar.)

 

Cortile interno in casa del Conte.




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