Scena
diciottesima. Clarice sola; indi il Conte e Giocondo non veduti
da lei, come essa non veduta da loro; poi Macrobio e
Pacuvio, la Baronessa e Donna Fulvia
Clarice
Non serve a vil politica
Chi vanta un cor fedele:
Quando la sorte è critica
L'onor non volta vele:
Eppoi nessun mi dice
Ch'ella non può cangiar.
Intanto comparisce il Conte nei suoi propri abiti fingendo mestizia, e il
Cavalier Giocondo che di buona fede lo conforta.
Conte
(Lasciate un infelice,
Vicino a naufragar.)
Giocondo
(fra loro)
(Alla virtù non lice
Gli oppressi abbandonar.)
Clarice, Conte e Giocondo
(Il Conte e Giocondo fra loro alquanto indietro e Clarice da sé)
(Del paragon la pietra
Sono i contrari eventi:
Nei giorni più ridenti
Più dubbia è l'amistà.)
Macrobio e Pacuvio
(in aria di scherno)
Marchesina...
Baronessa e Fulvia
Contessina...
Il Conte e Giocondo osservano in disparte.
Baronessa, Fulvia, Macrobio e Pacuvio
Mi consolo, e a voi mi prostro:
Ora il Conte è tutto vostro.
Clarice
(con disinvoltura e brio)
Tanto meglio!
Baronessa, Fulvia, Macrobio e Pacuvio
(come sopra)
Già si sa.
Giocondo
(al Conte)
(Li vedete? gli ascoltate?)
Conte
(a Giocondo)
(Ci vuol flemma.)
Clarice
(come sopra)
Canzonate.
Macrobio e Pacuvio
(come sopra)
Che fortuna!
Clarice
(come sopra)
Io sono in ballo;
Bene o mal si ballerà.
Conte
(avanzandosi con Giocondo e scoprendosi)
Cari amici, or che il destino
Mi privò d'ogni sostanza,
Qual voi date a me speranza
Di soccorso e di favor?
Ciascuno gli fa la sua offerta.
Macrobio
Un articolo sul foglio.
Pacuvio
Una flebile elegia.
Baronessa e Fulvia
(stringendosi nelle spalle)
Non saprei...
Giocondo
(confranchezza e cordialità)
La casa mia.
Clarice
(con vivacità e dolcezza)
La mia man, l'entrata e il cor.
Macrobio e Pacuvio
(fra loro guardando il Conte, ed allontanandosi da lui)
(Scappa, scappa...)
Baronessa e Fulvia
(egualmente)
(Oh com'è brutto!)
Giocondo
(al Conte)
(Osservate.)
Macrobio e Pacuvio
(come sopra)
(È cosa seria.)
Clarice, Conte e Giocondo
(fra loro)
(Dove regna la miseria,
Tutto è noia e tutto è orror.)
Baronessa, Fulvia, Macrobio e Pacuvio
(Meglio assai nella miseria
Si distingue un seccator.)