Ernestina
Il suo trascorso alfine
un capriccio sarà, non un delitto.
Eusebio
Ma se ancor non parlava il servitore,
io parente sarei d'un impostore.
Ernestina
Non mi pare.
Eusebio
Perché?
Ernestina
Perché diretto
egli aveva a me sola ogni desio.
Parmenione
Eccomi al vostro piè, bell'idol mio.
Ernestina
Lo sentite?
Eusebio
Oh! la burla
v'invito a terminar: già l'esser vostro
più un mistero non è.
Parmenione
Se anche lo fosse,
vengo io stesso a finire ogni questione,
e più Alberto non son, son Parmenione.
Ernestina
Voi Parmenion di Castelnuovo?
Parmenione
Appunto,
del Conte Ernesto, or gravemente infermo,
l'amico io son, scelto a inseguir la sua
fuggitiva sorella.
Ernestina
Voi trovata l'avete: ecco io son quella.
Parmenione
Voi!
Eusebio
Che sento!
Ernestina
Ah! purtroppo io fui sedotta
da un'alma scellerata,
che vincer non potendo il mio rigore,
sola qui mi lascio!
Parmenione
Che traditore!
Eusebio
Or comprendo...
ParmenioneNon più: giacché m'è tolto
di punir quell'indegno, all'onor vostro
un riparo sarà forse non vano,
l'offerta ch'io vi fo della mia mano.
Quello ch'io fui, ritorno,
chiedo all'error perdono:
se sposo vostro io sono,
più che bramar non so.
Ernestina
D'un si prezioso dono
l'offerta accetterò.
Eusebio
Ma chi sarà frattanto
quell'altro forestiero?
Parmenione
Egli è lo sposo vero,
già tutto io vi dirò.
Ernestina
Che bel momento è questo!
Parmenione
Che fortunato giorno!
Eusebio
Io sbalordito resto.
Ernestina e Parmenione
Io vostra/o ognor sarò.
Ernestina, Eusebio e Parmenione
A propagar si vada
l'inaspettato evento.
Del giubilo che sento
ognuno a parte io vo'.
|