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Luigi Prividali
L'occasione fa il ladro

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    • Scena settima. Ernestina e Parmenione
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Scena settima. Ernestina e Parmenione

 

Ernestina
(Alma coraggio!)

Parmenione
Quel gentil, quel vago oggetto,
che a voi sposo il ciel destina,
tutto foco s'avvicina
alla cara sua metà.

Ernestina
Io m'inchino con rispetto
alla vostra civiltà.

Parmenione
(Non s'accorda col ritratto.)

Ernestina
(E' bizzarro, ma grazioso.)

Parmenione
(Eh non serve! il colpo è fatto.)

Ernestina
(S'egli fosse almen mio sposo.

Ernestina e Parmenione
(Ma non parla?.. Cosa fa?..)

Parmenione
Marchesina!

Ernestina
Mio Contino!

Parmenione
Io son qui.

Ernestina
Qui sono anch'io.

Parmenione
Posso?

Ernestina
Andiamo da mio zio,
che al vedervi esulterà.

Parmenione
Con voi sono, a voi m'arrendo
lucidissima mia stella!,
qual s'arrende il pulcinella
a chi muovere lo fa.

Ernestina
(Più lo guardo, più m'accendo
a quel garbo, a tanto brio.)
Andiam presto da mio zio,
che al vedervi esulterà.
(via)

                        




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