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Luigi Prividali
L'occasione fa il ladro

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  • ATTO UNICO
    • Scena dodicesima. Berenice, indi Don Parmenione
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Scena dodicesima. Berenice, indi Don Parmenione

 

Berenice
Per conoscere l'inganno, un espediente
chi m'insegna a trovar? Ho un gran sospetto,
che questo sposo un temerario sia,
un basso avventuriere;
ma il vero como mai si può sapere?

Parmenione
(Fino adesso va ben.)

Berenice
(Voglio provarmi.)

Parmenione
Oh! chi vedo?

Berenice
(inchinandosi)
Signor!..

Parmenione
Brava, ragazza:
tu mi piaci.

Berenice
Davver?

Parmenione
Certo: e se trovo
in te condotta, e abilità discreta
della mia protezione
forse ti onorerò.

Berenice
(Che mascalzone!)

Parmenione
Cosa?

Berenice
Troppo favore.

Parmenione
Io già ho fissato
dopo il mio sposalizio
di tener varie donne al mio servizio;
onde...

Berenice
Dopo?

Parmenione
Si sa.

Berenice
Badate bene
a quel proverbio, che facendo il conto
senza l'oste, talvota
si va a rischi di farlo un'altra volta.

Parmenione
Olà! Men confidenza: e se ti preme
di stare in questa casa,
bada di non mi far mai la dottora,
o ch'io...

Berenice
Signor! Non siete sposo ancora.

Parmenione
Se no'l son, lo sarò.

Berenice
Ci son dei dubbi.

Parmenione
Quai dubbi?

Berenice
Che appianar prima dovete,
e poi ci parlerem.

Parmenione
Come! in tal guisa
una vil serva in faccia mia favella,
e non trema?

Berenice
Sbagliate: io non son quella.

Parmenione
E chi sei dunque?

Berenice
Io sono un farfarello,
che girar fa'l cervello
a chi non ha giudizio.

Parmenione
Orsù! Ta'accheta,
lasciami.

Berenice
Io son...

Parmenione
Via dillo, in tua malora.

Berenice
Io sono...

Parmenione
Una servaccia ardimentosa.

Berenice
Oh! tutt'altro, signore, io son - la sposa.

Parmenione
Voi la sposa!

Berenice
Appunto io stessa.

Parmenione
Ma quell'altra?

Berenice
E' mia sorella.

Parmenione
(Se ciò ver, l'ho fatta bella.)

Berenice
(S'incomincia a imbarazzar.)

Parmenione
D'un parlar sì stravagante
non son molto persuaso;
pur se quella siete a caso,
il mio sbaglio è da scusar.

Berenice
Per un vero e gran birbante
presso ognun qui voi passate;
ma il contrario se provate,
anch'io so quel ch'ho da far.

Parmenione
Le mie lettere...

Berenice
Ho vedute.

Parmenione
I ricapiti?..

Berenice
Li ho letti.

Parmenione
Quai son dunque i miei difetti?

Berenice
Or vi voglio esaminar.
Il padre vostro si porta bene?

Parmenione
Egli sanissimo è sempre stato.

Berenice
Ma se ci ha scritto ch'era ammalato?

Parmenione
Egli ha voluto così scherzar.

Berenice
Come si chiama vostra sorella?

Parmenione
Ha un brutto nome, detta è Pandora.

Berenice
Nelle sue lettere si scive Aurora.

Parmenione
Io la più giovine volli indicar.

Berenice
E del processo che nuove avete?

Parmenione
Il tribunale ci dà ragione.

Berenice
Ma qual è il punto della questione?

Parmenione
Non so spiegarvelo, lungo è l'affar.

Berenice
Non c'è più equivoco, mi trovo a segno,
scoperto è il perfido vile impostore.
Un foco, un impeto mi sento in core,
non so la collera dissimular.

Parmenione
Sempre più critico divin l'impegno,
d'un passo simile quasi mi pento:
un certo brivido al cor mi sento,
ma forza e spirito convien mostrar.

Berenice
E così, Contino mio?

Parmenione
Cosa far per voi poss'io?

Berenice
Mi saluti il genitore.

Parmenione
Lo farò con tutto il core.

Berenice
E la cara sua sorella?

Parmenione
Sempre è buona quanto bella.

Berenice
Guadagnato è già il processo?

Parmenione
Così almen mi fu promesso.

Berenice
Dunque tutto va a dovere?

Parmenione
Tutto va come ha d'andar.

Berenice
Ah uomo petulante,
incomodo, arrogante!
cessate di mentire,
scoperto è il vostro ardire;
voi siete un impostore,
un vile avventuriere,
e queste le maniere
non sono di trattar.
Per forza o per amore
da qui dovrete andar.

Parmenione
Ragazza impertinente,
ridicola, imprudente!
A te non rendo conti,
da te non voglio affronti;
io sono un uom d'onore,
un cavalier son io,
so dire il fatto mio,
so il modo di trattar.
Per forza o per amore
mi voglio vendicar.

 

 




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