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Giacomo Ferretti
Torquato Tasso

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  • ATTO PRIMO
    • Scena seconda. Geraldini esce pensoso: indi dà uno sguardo agli appartamenti di Torquato
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Scena seconda. Geraldini esce pensoso: indi uno sguardo agli appartamenti di Torquato

 

GERALDINI
Ah! non invan t'aspetto,
istante sospirato
del vindice furor che m'arde il petto!
Torquato, io t'odio; e tu cadrai, Torquato!
Il favore ch'ei gode,
l'eco della sua lode
lenta morte è per me. Ma splendi, brilla
astro orgoglioso... si... per poco, ancora.
Delle vendette mie verrà l'aurora.
Quel tuo sorriso altiero,
que' tuoi trofei vantati,
cangiati io voglio in lagrime.
Si, lo giurai: lo spero.
Secondami, Fortuna:
tutti i tuoi sdegni aduna;
fa che mi cada al piè.
Non tradirmi, o cara speme,
solo raggio a un cor che geme.
S'aura amica di favore
per Torquato tacerà,
sola alfin del Duca in core
l'arte mia regnar potrà.
Io saprò di quell'audace
render vano ogni disegno,
e celar l'antico sdegno
sotto il vel dell'amistà.
Finch'ei brilla io non ho pace;
l'ira mia dormir non sa.
(entra nelle stanze di Torquato)

Appartamento del Tasso. Una porta laterale è la comune.
Una in fondo conduce alle stanze interne. Tavola con
recapito da scrivere, volumi, e carte sparse, ed un picciolo
scrinio ferrato chiuso. Sedie.




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