TORQUATO
«Notte che stendi intorno
il fosco manto in quest'oscuro cielo
mentr'io di vero amore avvampo e gelo,»
e tu pietosa luna,
che tempri co' bei raggi 'l muto orrore
«all'ombra della notte umida e bruna,»
a pianger vengo ove m'invita amore;
ma l'onda sola e il vento
«risponde mormorando al mio lamento.»
GHERARDO
(Solo! A quest'ora! E qui! Dorma chi vuole.
Un perché vi sarà. La fida io sono
ombra del corpo suo; non l'abbandono.)
ELEONORA
(chiamando dolcemente)
Torquato!
GHERARDO
(Crescon gl'interlocutori.)
TORQUATO
Sei tu?
ELEONORA
Non mi ravvisi?
GHERARDO
(La duchessina! La Scandian si avvisi.)
Don Gherardo traversa la scena in fondo in punta di
piedi.
ELEONORA
Tasso!
TORQUATO
Ah! di': non è questa
una beata illusion fallace?
Ma se tu sei, d'amor stella verace,
che dolce splendi a inebriarmi il seno,
«il mio audace pensier chi tiene a freno?»
ELEONORA
Assai si delirò. D'amari accenti
in sì cari momenti
non s'oda il suon; ma ci tradiva entrambi
un improvvido amor. Spezzato il core
dirlo non osa... e dirlo è forza! O mio...
O mio fedel ...
TORQUATO
Segui, mia vita
ELEONORA
Addio.
TORQUATO
E m'ami?
ELEONORA
E perché t'amo
noi... lo dirò... noi ci dobbiam lasciare.
TORQUATO
Poco dunque ti pare
che infelice io sia,
che a crescer vieni la miseria mia?
ELEONORA
Mai d'altri non sarà; ma tua, Torquato,
esser non può Eleonora.
TORQUATO
Oh, morte!
ELEONORA
Il vuole
cauta prudenza; onde in oblio sian posti
i miei deliri, e i tuoi...
Tasso!... Tu déi partir!
TORQUATO
Dirlo... tu puoi?
Ohimè! Ben son di sasso
poiché questa novella non m'uccide!
ELEONORA
I cor che amore unì, destin divide!
TORQUATO
Solo... deserto!... Ah! meco vieni: fuggi.
ELEONORA
Follia sarebbe.
TORQUATO
E a me che resta?
ELEONORA
Il vivo
sublime ingegno... e il pianto mio.
TORQUATO
Né vuoi
a me d'empia fortuna orrendo gioco,
premio alla fede, e refrigerio al fuoco
lasciar nulla... o crudele?
ELEONORA
In oro avvolti
(gli dà un anello)
t'abbi i capelli miei.
TORQUATO
O non sperato
invidiabil dono!
D'ardenti nodi or sono
cinto per sempre.
ELEONORA
Rapidi gl'istanti
è inosservati fuggono agli amanti.
Fa cor... (Oh, strazio!)
TORQUATO
E che dir vuoi, mio bene?
ELEONORA
Che crudo è il fato... e dirci addio conviene.
TORQUATO
Sì... per sempre!
ELEONORA
Ah! M'odi, m'odi.
Già la morte è nel mio core;
ma una lagrima d'amore
il mio cener bagnerà.
Di'... lo spero?
TORQUATO
Oh, cruda! E godi
nel mirarmi 'l core infranto?
Ma prometter non può il pianto
chi più lagrime non ha.
TORQUATO ed ELEONORA
(con improvviso slancio di entusiasmo)
Ah! se resta un sol momento,
se un addio comanda il fato,
ai deliri del contento
si abbandoni 'l cor beato.
A te accanto io tutto obblìo
le mie pene, il destin mio.
Tuo per sempre è questo core,
il tuo cor sol mio sarà;
questo palpito d'amore
morte sola spegnerà.
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