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Felice Romani
Lucrezia Borgia

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  • ATTO PRIMO
    • Scena seconda. Gazella, Petrucci, Orsini, Livoretto, Vitellozzo, Gubetta, Gennaro
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Scena seconda. Gazella, Petrucci, Orsini, Livoretto, Vitellozzo, Gubetta, Gennaro

 

(Escono tutti lieti dalla casa di Gennaro. Egli solo è pensoso. Gubetta si fa vedere in disparte.)

ORSINI, LIVORETTO, VITELLOZZO, PETRUCCI E GAZZELLA
Addio, Gennaro.

GENNARO (con serietà)
Addio, nobili amici.

ORSINI
Ma che? ... deggiomesto mirarti ognor? ...

GENNARO
Mesto non già.
(Potessi, se non vederti, almen giovarti, o madre!)

ORSINI
Mille beltà leggiadre saran stassera al genial festino,
Cui la gentil m'invita principessa Negroni.
Ove qualcuno obliato avess'ella.
A me lo dica: di riparar l'errore è pensier mio.

TUTTI MENO GENNARO
Tutti fummo invitati.

GUBETTA (avanzandosi)
E il sono anch'io.

LIVORETTO, VITELLOZZO, PETRUCCI E GAZZELLA
Oh! il signor Beverana!

(Tutti gli vanno incontro, tranne Gennaro e Orsini.)

GENNARO (a Orsini)
Da per tutto è costui!
Già da gran tempo m'è sospetto ...

ORSINI
Oh, non temer: uom lieto, e qual siam tutti,
Una sventato è desso.

VITELLOZZO
Or via! così dimesso
Io non ti vo', Gennaro.

LIVORETTO
Ammaliato t'avria forse la Borgia? ...

GENNARO
E ognor di lei
V'udrò parlarmi? Giuro al cielo, signori,
Scherzi non voglio. Uomo non v'ha
Che abborra al par di me costei.

PETRUCCI
Tacete. È quello il suo palagio.

GENNARO
E il sia. Stampari e in fronte vorrei l'infamia,
Che a stampar son pronto su quelle mura
Dov'è scritto «Borgia».
(Sale un gradino, e colla punta del pugnale fa sltar via il «B» del «Borgia».)

LIVORETTO, VITELLOZZO, PETRUCCI E GAZZELLA
Che fai?

GENNARO
Leggete adesso.

ORSINI, LIVORETTO, VITELLOZZO, PETRUCCI E GAZZELLA
Oh diaman! Orgia!

GUBETTA
Una facezia è questa,
Che può costar domani ben cara a molti.

GENNARO
Ove del reo si chieda,
Me stesso a palessar pronto son io.

(Si vedono indietro due uomini vestiti di nero.)

ORSINI
Qualcun ci osserva ... Separiamci.

TUTTI
Addio.

(Gennaro rientra in casa. Gli altri si disperdono.)

 




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