DUCA
Così turbata?
LUCREZIA
A voi mi trae vendetta.
Colpa inaudita, infame a denunziarvi io vengo.
Avvi in Ferrara chi della vostra sposa
A pien meriggio oltraggia il nome, e mutilarlo ardisce.
DUCA
M'è noto.
LUCREZIA
E nul punisce? e il soffre Alfonso in vita?
DUCA
A noi dinanzi tosto fia tratto.
LUCREZIA
Qual ei sia, pretendo che morte egl'abbia,
E al mio cospetto; e sacra ducal parola
Al vostro amor ne chiedo.
DUCA
E sacra io dolla.
(all'Usciere)
Il prigionier.
(L'Usciere parte. Si presenta Gennaro disarmato fra le guardie.)
LUCREZIA (turbata al vederlo)
(Che vedo!)
DUCA (con un sorriso)
Noto vi è desso?
LUCREZIA
(O ciel! Gennaro! Ahi qual fatalità!)
GENNARO
La vostra Altezza, o Duca, toglier mi fece
Dal mio tetto a forza da gente armata.
Chieder posso, io spero, d'ond io mertai questo rigore estremo?
DUCA
Capitano, appressate ...
LUCREZIA
(Io gelo ... io tremo.)
DUCA
Un temerario osava testè,
Dal giorno, dal ducal palagio con man profana
Cancellar l'augusto nome di Borgia
Il reo si cerca.
LUCREZIA
Il reo non è costui ...
DUCA
D'onde il sapete?
LUCREZIA (subito)
Egli era stamane altrove ...
Alcun de' suoi compagni commise il fallo.
GENNARO
Non è ver.
DUCA
L'udiste? ... Sia te sincero,
E dite se il reo voi siete ...
GENNARO
Uso a mentir non sono;
Ché dalla vita istessa più caro ho l'onor mio.
Duca Alfonso, il confesso ... il reo son io.
LUCREZIA
(Misera me! ...)
DUCA (piano a Lucrezia)
Vi diedi la mia ducal parola ...
LUCREZIA
Alcuni istanti favellarvi in segreto,
Alfonso, io bramo.
(A un cenno di Alfonso, Gennaro è condotto via.)
(Deh! secondami o ciel!)
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