Scena sesta. Duca, Lucrezia
DUCA
Soli noi siamo.
Che chiedete? ...
LUCREZIA
Vi chiedo, o signore,
Di quel giovane illesa la vita.
DUCA
Come? dianzi cotanto rigore?
L'ira vostra è sì tosto sparita?
LUCREZIA (con vezzo)
Fu capriccio ... A che giova ch'ei mora?
Giovin tanto! ... Perdono gli do.
DUCA
La mia fede vi diedi, o signora,
Né a mia fede giammai fallirò.
LUCREZIA
Ma, Duca ...
DUCA
Mai.
LUCREZIA
Ascoltate ...
DUCA
Mai.
LUCREZIA (frenandosi)
Don Alfonso ... favore ben lieve
Voi regate a sovrana ... a consorte!
DUCA
Chi v'offese irne impune non deve ...
Voi chiedeste, io giurai la sua morte.
LUCREZIA
Perdoniam: siam clementi del paro ...
DUCA
No.
LUCREZIA
La clemenza è regale virtù
DUCA
Lo giurai.
LUCREZIA
Ah perdoniam, siam clementi del paro, ecc
DUCA
No mai!
Io giurai ... no! no! la giurai ...
No, no, no! giurai, cadrà!
No, non posso.
LUCREZIA
E si avverso a Gennaro chi vi fè, caro Alfonso?
DUCA (prorompendo)
Chi? ... Tu.
LUCREZIA
Io? che dite?
DUCA
Tu l'ami, sì, tu l'ami ...
LUCREZIA
(Che ascolto! ...)
DUCA
In Venezia il seguisti.
LUCREZIA
(Ah! giusto cielo!)
DUCA
Sì, tu l'ami, e il seguisti.
LUCREZIA
Io?
DUCA
Anche adesso nel volto
Si leggea l'empio ardor che nutristi.
LUCREZIA
Don Alfonso!
DUCA
T'acqueta.
LUCREZIA
Vi giuro, vi giuro ...
DUCA
Non macchiarti di nuovo spergiuro.
LUCREZIA
No.
DUCA
Tu l'ami e in Venezia il seguisti.
LUCREZIA
Don Alfonso!!
DUCA
E omai tempo ch'io prenda
De' miei torti vendetta tremenda;
E tremenda da questo momento
Sul tuo complice infame cadrà.
LUCREZIA
Grazia, ah grazia, Alfonso, pietà!
DUCA
L'indegno vo' spento.
LUCREZIA
Per pietà!
DUCA
Più non odo pietà.
LUCREZIA
Non odi pietà? no?
DUCA
No.
LUCREZIA
No?
(sorgendo)
Oh! a te bada, a te stesso pon mente,
Don Alfonso, mi quarto marito!
Omai troppo m'hai vista piangente,
Omai troppo il mio core è ferito.
Al dolore sottentra la rabbia ...
Ti potria far la Borgia pentir,
Bada, bada, Alfonso, bada,
Ti potria far la Borgia pentir.
DUCA (con ironia)
Mi sei nota: né porre in oblio
Chi sei tu, se il volessi, potrei;
Ma tu pensa che il Duca son io,
Che in Ferrara, e in mia mano tu sei ...
Io ti lascio la scelta s'ei debba
Di veleno o di spada morir,
Pensa, pensa s'egli debba di spada morir.
Scegli.
LUCREZIA (fuor di sé)
Oh Dio!
DUCA
Scegli.
LUCREZIA
Dio possente!
Oh! a te bada, a te stesso pon mente, ecc
DUCA
Mi sei nota, ecc
(per uscire)
Trafitto tosto ei sia.
LUCREZIA
Deh! t'arresta ...
DUCA
Ch'ei cada ...
LUCREZIA
Non commetter sì nero delitto.
DUCA
Scegli, scegli ...
LUCREZIA
Ah! non muoja di spada! ...
DUCA
Sii prudente: d'appresso ti sono ...
Nulla speme ti è dato nutrir.
(Fa cenno che venga Gennaro.)
LUCREZIA
L'infelice al suo fato abbandono ...
Uom crudele! ... mi sento morir ...
(Cade sopra una sedia.)
|