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Giuseppe Bardari
Maria Stuarda

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  • ATTO TERZO
    • Scena nona. Cecil, Maria, Anna, Talbot e famigliari
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Scena nona. Cecil, Maria, Anna, Talbot e famigliari

 

(Si apre la porta in fondo, e lascia vedere una scala grande, alla di cui vetta sono le guardie e gli ufficiali di giustizia con fiaccole. Cecil viene dalla scala.)

CECIL
È gia vicino del tuo morir l'istante.
Elisabetta vuol che sia paga ogni tua brama.
Parla.

MARIA
Da lei tanta pietà non isperai.
Lieve favor ti chiedo.
Anna i miei passa al palco scorga.

CECIL
Ella verrà.

MARIA
Se accolta hai la prece primiera,
Ah! altra ne ascolta.

D'un cor che muore reca il perdono
A chi m'offese, mi condannò.
Dille che lieta resti sul trono,
Che i suoi bei giorni non turberò.
Sulla Bretagna, sulla sua vita,
Favor celeste implorerò.
Ah! dal rimorso non sia punita;
Tutto col sangue cancellerò.
Ah! d'un cor che muore reca il perdon,
Ah! dal rimorso non sia punita,
Tutto col sangue cancellerò.

ANNA, TALBOT, FAMIGLIARI
Scure tiranna! Tronchi una vita
Che di dolcezze ci ricolmò.

CECIL
La sua baldanza restò punita;
Fra noi la pace tornar vedrò.




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