(Enrico s’avanza fieramente accigliato,
Rai mondo lo segue mesto e silenzioso. –
Breve pausa)
NORMANNO
Tu sei turbato!
(accostandosi rispettosamente ad Enrico)
ENRICO
E n’ho ben donde. Il sai:
Del mio destin si ottenebrò la stella...
Intanto Edgardo... quel mortal nemico
Di mia prosapia, dalle sue rovine
Erge la fronte baldanzosa e ride!
Sola una mano raffermar mi puote
Nel vacillante mio poter...
Lucia Osa respinger quella mano!...
Ah! suora Non m’è colei!
RAIMONDO
(in tuono di chi cerca di calmare l’altrui collera)
Dolente Vergin, che geme sull’urna recente
Di cara madre, al talamo potria
Volger lo sguardo? Ah! rispettiam
quel core
Che per troppo dolor non sente amore.
NORMANNO
Non sente amor! Lucia D’amore avvampa.
ENRICO
Che favelli?...
RAIMONDO
(Oh detto!)
NORMANNO
M’udite. Ella sen gìa colà,
nel parco
Nel solingo vial dove la madre
Giace sepolta: la sua fida Alisa
Era al suo fianco... Impetuoso toro
Ecco su lor s’avventa...
Prive d’ogni soccorso,
Pende sovr’esse inevitabil
morte!...
Quando per l’aere sibilar si sente
Un colpo, e al suol repente
Cade la belva.
ENRICO
E chi vibrò quel colpo?
NORMANNO
Tal... che il suo nome ricoprì d’un velo.
ENRICO
Lucia forse?...
NORMANNO
L’amò.
ENRICO
Dunque il rivide?
NORMANNO
Ogni alba.
ENRICO
E dove?
NORMANNO
In quel viale.
ENRICO
Io fremo! Né tu scovristi il seduttor?...
NORMANNO
Sospetto Io n’ho soltanto.
ENRICO
Ah! parla.
NORMANNO
È tuo nemico.
RAIMONDO
(Oh ciel!...)
NORMANNO
Tu lo detesti.
ENRICO
Esser potrebbe!... Edgardo?
RAIMONDO
Ah!...
NORMANNO
Lo dicesti. –
ENRICO
Cruda... funesta smania
Tu m’hai destata in petto!...
È troppo, è troppo orribile
Questo fatal sospetto!
Mi fe’ gelare e fremere!...
Mi drizza in fronte il crin!
Colma di tanto obbrobrio
Chi suora mia nascea! –
Pria che d’amor sì perfido
(con terribile impulso di sdegno)
A me svelarti rea,
Se ti colpisse un fulmine,
Fora men rio destin.
NORMANNO
Pietoso al tuo decoro Io fui con te crudel!
RAIMONDO
(La tua clemenza imploro; Tu lo smentisci, o ciel.)
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