(Normanno traversa la scena
ed esce rapidamente)
RAIMONDO
(trafelato, ed avanzandosi a passi vacillanti)
Cessi... ahi cessi quel contento...
CORO
Sei cosparso di pallore!...
Ciel! Che rechi?
RAIMONDO
Un fiero evento!
CORO
Tu ne agghiacci di terrore!
RAIMONDO
(accenna con mano che tutti lo circondino,
e dopo avere alquanto rinfrancato il respiro)
Dalle stanze ove Lucia
Trassi già col suo consorte,
Un lamento... un grido uscia
Come d’uom vicino a morte!
Corsi ratto in quelle mura...
Ahi! terribile sciagura!
Steso Arturo al suol giaceva
Muto freddo insanguinato!...
E Lucia l’acciar stringeva,
Che fu già del trucidato!...
(tutti inorridiscono.)
Ella in me le luci affisse...
"Il mio sposo ov’è?" mi disse:
E nel volto suo pallente
Un sorriso balenò! Infelice! della mente
La virtude a lei mancò!
TUTTI
Oh! qual funesto avvenimento!...
Tutti ne ingombra cupo spavento!
Notte, ricopri la ria sventura
Col tenebroso tuo denso vel.
Ah! quella destra di sangue impura
L’ira non chiami su noi del ciel. –
RAIMONDO
Eccola!
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