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Felice Romani
L'elisir d'amore

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  • ATTO SECONDO
    • Scena nona ed ultima. Belcore con soldati e detti: indi Dulcamara con tutto il villaggio
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Scena nona ed ultima. Belcore con soldati e detti: indi Dulcamara con tutto il villaggio

 

Belcore
Alto!... Fronte!... Che vedo? Al mio rivale
l'armi presento!

Adina
Ella è così, Belcore;
e convien darsi pace ad ogni patto.
Egli è mio sposo: quel che è fatto...

Belcore
È fatto.
Tientelo pur, briccona.
Peggio per te. Pieno di donne è il mondo:
e mille e mille ne otterrà Belcore.

Dulcamara
Ve le darà questo elisir d'amore.

Nemorino
Caro dottor, felice
io son per voi.

Tutti
Per lui!!

Dulcamara
Per me. Sappiate
che Nemorino è divenuto a un tratto
il più ricco castaldo del villaggio...
Poiché morto è lo zio...

Adina e Nemorino
Morto lo zio!

Giannetta e Donne
Io lo sapeva.

Dulcamara
Lo sapeva anch'io.
Ma quel che non sapete,
né potreste saper, egli è che questo
sovrumano elisir può in un momento,
non solo rimediare al mal d'amore,
ma arricchir gli spiantati.

Coro
Oh! il gran liquore!

Dulcamara
Ei corregge ogni difetto
ogni vizio di natura.
Ei fornisce di belletto
la più brutta creatura:
camminar ei fa le rozze,
schiaccia gobbe, appiana bozze,
ogni incomodo tumore
copre sì che più non è...

Coro
Qua, dottore... a me, dottore...
un vasetto... due... tre.

In questo mentre è giunta in iscena la carrozza di Dulcamara. Egli vi sale: tutti lo circondano.

Dulcamara
Prediletti dalle stelle,
io vi lascio un gran tesoro.
Tutto è in lui; salute e belle,
allegria, fortuna ed oro,
Rinverdite, rifiorite,
impinguate ed arricchite:
dell'amico Dulcamara
ei vi faccia ricordar.

Coro
Viva il grande Dulcamara,
dei dottori la Fenice!

Nemorino
Io gli debbo la mia cara.
Per lui solo io son felice!
Del suo farmaco l'effetto
non potrò giammai scordar.

Adina
Per lui solo io son felice!
del suo farmaco l'effetto
non potrà giammai scordar.

Belcore
Ciarlatano maledetto,
che tu possa ribaltar!

Il servo di Dulcamara suona la tromba. La carrozza si muove. Tutti scuotono il loro cappello e lo salutano.

Adina
Un momento di piacer
brilla appena a questo cor
che s'invola dal pensier
la memoria del dolor.
Fortunati affanni miei,
maledirvi il cor non sa:
senza voi, no non godrei
così gran felicità.

Coro
Or beata appien tu sei
nella tua tranquillità.
Viva il grande Dulcamara,
la Fenice dei dottori:
con salute, con tesori
possa presto a noi tornar.




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