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Felice Romani
L'elisir d'amore

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  • ATTO SECONDO
    • Scena sesta. Adina e Dulcamara entrano da varie parti, si fermano in disparte meravigliati a veder Nemorino corteggiato dalle contadine
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Scena sesta. Adina e Dulcamara entrano da varie parti, si fermano in disparte meravigliati a veder Nemorino corteggiato dalle contadine

 

Nemorino
Ah! ah! ah! ah! ah! ah!

Adina e Dulcamara
Che vedo?

Nemorino
È bellissima!
Dottor, diceste il vero.
Già per virtù simpatica
toccato ho a tutte il cor.

Adina
Che sento?

Dulcamara
E il deggio credere!
(alle contadine)
Vi piace?

Giannetta e Coro
Oh sì, davvero.
E un giovane che merta
da noi riguardo e onor!

Adina
Credea trovarlo a piangere,
e in giuoco, in festa il trovo;
ah, non saria possibil
se a me pensasse ancor.

Giannetta e Coro
Oh, il vago, il caro giovine!
Da lui più non mi movo.
Vo' fare l'impossibile
per inspirargli amor.

Nemorino
Non ho parole a esprimere
il giubilo ch'io provo;
se tutte, tutte m'amano
dev'essa amarmi ancor,
ah! che giubilo!

Dulcamara
Io cado dalle nuvole,
il caso è strano e nuovo;
sarei d'un filtro magico
davvero possessor?

Giannetta
(a Nemorino)
Qui presso all'ombra
aperto è il ballo.
Voi pur verrete?

Nemorino
Oh! senza fallo.

Coro
E ballerete?

Giannetta
Con me.

Nemorino
Sì.

Coro
Con me.

Nemorino
Sì.

Giannetta
Io son la prima.

Coro
Son io, son io.

Giannetta
Io l'ho impegnato.

Coro
Anch'io. Anch'io.

Giannetta
(strappandolo di mano dalle altre)
Venite.

Nemorino
Piano.

Coro
(strappandolo)
Scegliete .

Nemorino
(a Giannetta)
Adesso.
Tu per la prima,
poi te, poi te.

Dulcamara
Misericordia!
Con tutto il sesso!
Liquor eguale del mio non v'è.

Adina
(avanzandosi)
Ehi, Nemorino.

Nemorino
(fra sé)
Oh ciel! anch'essa.

Dulcamara
Ma tutte, tutte!

Adina
A me t'appressa.
Belcor m'ha detto
che, lusingato
da pochi scudi,
ti fai soldato.

Giannetta e Coro
Soldato! oh! diamine!

Adina
Tu fai gran fallo:
su tale oggetto,
parlar ti vo'

Nemorino
Parlate pure, parlate pure.

Giannetta e Coro
Al ballo, al ballo!

Nemorino
È vero, è vero.
(ad Adina)
Or or verrò.

Dulcamara
Io cado dalle nuvole!
Liquore egual non v'è.

Adina
(trattenendo Nemorino)
M'ascolta, m'ascolta.

Nemorino
Verrò, verrò.

Giannetta e Coro
Al ballo, al ballo,
andiam, andiam.

Adina
M'ascolta .

Nemorino
(fra sé)
Io già m'immagino
che cosa brami.
Già senti il farmaco,
di cor già m'ami;
le smanie, i palpiti
di core amante,
un solo istante
tu dêi provar.

Adina
(fra sé)
Oh, come rapido
fu il cambiamento;
dispetto insolito
in cor ne sento.
O amor, ti vendichi
di mia freddezza;
chi mi disprezza
m'è forza amar.

Dulcamara
Sì, tutte l'amano:
oh, meraviglia!
Cara, carissima
la mia bottiglia!
Già mille piovono
zecchin di peso:
comincio un Creso
a diventar.

Giannetta e Coro
Di tutti gli uomini
del suo villaggio
costei s'imagina
d'aver omaggio.
Ma questo giovane
sarà, lo giuro,
un osso duro
da rosicar.
(Nemorino parte con Giannetta e le contadine)

Adina
Come sen va contento!

Dulcamara
La lode è mia.

Adina
Vostra, o dottor?

Dulcamara
Sì, tutta.
La gioia è al mio comando:
io distillo il piacer, l'amor lambicco
come l'acqua di rose, e ciò che adesso
vi fa maravigliar nel giovinotto.
Tutto portento egli è del mio decotto.

Adina
Pazzie!

Dulcamara
Pazzie, voi dite?
Incredula! Pazzie? Sapete voi
dell'alchimia il poter, il gran valore
dell'elisir d'amore
della regina Isotta?

Adina
Isotta!

Dulcamara
Isotta.
Io n'ho d'ogni misura e d'ogni cotta.

Adina
(Che ascolto?) E a Nemorino
voi deste l'elisir?

Dulcamara
Ei me lo chiese
per ottener l'affetto
di non so qual crudele...

Adina
Ei dunque amava?

Dulcamara
Languiva, sospirava
senz'ombra di speranza. E, per avere
una goccia di farmaco incantato,
vendé la libertà, si fe' soldato.

Adina
(Quanto amore! Ed io, spietata,
tormentai sì nobil cor!)

Dulcamara
(Essa pure è innamorata:
ha bisogno del liquor.)

Adina
Dunque... adesso... è Nemorino
in amor sì fortunato!

Dulcamara
Tutto il sesso femminino
è pel giovine impazzato.

Adina
E qual donna è a lui gradita?
Qual fra tante è preferita?

Dulcamara
Egli è il gallo della Checca
tutte segue; tutte becca.

Adina
(Ed io sola, sconsigliata
possedea quel nobil cor!)

Dulcamara
(Essa pure è innamorata:
ha bisogno del liquor.)
Bella Adina, qua un momento...
più dappresso... su la testa.
Tu sei cotta... io l'argomento
a quell'aria afflitta e mesta.
Se tu vuoi?...

Adina
S'io vo'? Che cosa?

Dulcamara
Su la testa, o schizzinosa!
Se tu vuoi, ci ho la ricetta
che il tuo mal guarir potrà.

Adina
Ah! dottor, sarà perfetta,
ma per me virtù non ha.

Dulcamara
Vuoi vederti mille amanti
spasimar, languire al piede?

Adina
Non saprei che far di tanti:
il mio core un sol ne chiede.

Dulcamara
Render vuoi gelose, pazze
donne, vedove, ragazze?

Adina
Non mi alletta, non mi piace
di turbar altrui la pace.

Dulcamara
Conquistar vorresti un ricco?

Adina
Di ricchezze io non mi picco.

Dulcamara
Un contino? Un marchesino?

Adina
Io non vo' che Nemorino.

Dulcamara
Prendi, su, la mia ricetta,
che l'effetto ti farà.

Adina
Ah! dottor, sarà perfetta,
ma per me virtù non ha.

Dulcamara
Sconsigliata! E avresti ardire
di negare il suo valore?

Adina
Io rispetto l'elisire,
ma per me ve n'ha un maggiore:
Nemorin, lasciata ogni altra,
tutto mio, sol mio sarà.

Dulcamara
(Ahi! dottore, è troppo scaltra:
più di te costei ne sa.)

Adina
Una tenera occhiatina,
un sorriso, una carezza,
vincer può chi più si ostina,
ammollir chi più ci sprezza.
Ne ho veduti tanti e tanti,
presi cotti, spasimanti,
che nemmanco Nemorino
non potrà da me fuggir.
La ricetta è il mio visino,
in quest'occhi è l'elisir.

Dulcamara
Sì lo vedo, o bricconcella,
ne sai più dell'arte mia:
questa bocca così bella
è d'amor la spezieria:
hai lambicco ed hai fornello
caldo più d'un Mongibello
per filtrar l'amor che vuoi,
per bruciare e incenerir.
Ah! vorrei cambiar coi tuoi
i miei vasi d'elisir.
(partono)




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