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Giovanni Ruffini
Don Pasquale

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  • ATTO PRIMO
    • Scena quarta. Entra Norina con un libro alla mano, leggendo
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Scena quarta. Entra Norina con un libro alla mano, leggendo

 

Norina
"Quel guardo il cavaliere
in mezzo al cor trafisse
piegò il ginocchio e disse:
son vostro cavalier!
E tanto era in quel guardo
sapor di paradiso,
che il cavalier Riccardo,
tutto d'amor conquiso,
giurò che ad altra mai
non volgeria il pensier."
(ridendo)
Ah, ah! Ah, ah!
So anch'io la virtù magica
d'un guardo a tempo e loco,
so anch'io come si bruciano
i cori a lento foco,
d'un breve sorrisetto
conosco anch'io l'effetto,
di menzognera lagrima,
d'un subito languor.
Conosco i mille modi
dell'amorose frodi,
i vezzi, e l'arti facili
per adescare un cor.
Ho testa bizzarra;
son pronta, vivace...
mi piace scherzar,
mi piace brillar.
Se monto in furore
di rado sto al segno,
ma in riso lo sdegno
(ridendo)
fo presto a cambiar.
Ho la testa bizzarra,
ma core eccellente.
E il dottor non si vede! Oh, che impazienza!
Del romanzetto ordito
a gabbar don Pasquale,
ond'ei toccommi in fretta,
poco o nulla ho capito, ed or l'aspetto...

Entra un servo, le porge una lettera ed esce. Norina guardando la soprascritta.

La man d'Ernesto... io tremo.
(legge: dà cenni di sorpresa, poi di costernazione)
Oh! me meschina!




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