Silenzio.
ANNA
Sì taciturna e mesta
mai non vidi assemblea... Tu stessa un tempo
lieta cotanto, richiamar non sai
(a Seymour)
sul tuo labro un sorriso!
GIOVANNA
E chi potria
seren mostrarsi quando afflitta ei vede
la sua Regina?
ANNA
Afflitta, è ver son io...
né so perché... Smania inquieta, ignota
a mela pace da più giorni invola.
SMETON
(Misera!)
GIOVANNA
(Io tremo ad ogni sua parola.)
ANNA
Smeton dov'è?
SMETON
Regina!
ANNA
A me t'appressa. Non vuoi tu per poco
de' tuoi concenti rallegrar mia corte,
finché sia giunto il re?
GIOVANNA
(Mio cor, respira.)
ANNA
Loco, o Ledi, prendete.
SMETON
(Oh! amor, mi inspira.)
Siedono tutte. I cortigiani son collocati qua e là
a vari
gruppi. Un'arpa è recata a Smeton. Egli preludia un
momento, indi canta la seguente romanza
Deh! non voler costringere
a finta gioia il viso:
bella è la tua mestizia,
siccome il tuo sorriso.
Cinta di nubi ancora
bella è così l'aurora,
la luna malinconica
bella è nel suo pallor.
(Anna diviene più pensosa.
Smeton prosegue con voce più animata)
Chi pensierosa e tacita starti così ti mira, ti crede
ingenua vergine che il primo amor sospira: ed obliato il serto
onde è il tuo crin coperto, teco
sospira, e sembragli esser quel
primo amor.
ANNA
(sorge commossa)
Cessa... deh! cessa...
SMETON
Regina! oh ciel!
CORO
(Ella è turbata, oppressa.)
ANNA
(Come, innocente giovine,
come m'ha scosso il core!
Son calde ancor le ceneri
del mio primiero amore!
Ah! non avessi il petto
aperto ad altro affetto,
io non sarei sì misera,
nel vano mio splendor.)
(agli astanti)
Ma poche omai rimangono
ore di notte, io credo.
CORO
L'alba è vicina a sorgere...
ANNA
Signori, io vi congedo.
È vana speme attendere,
che omai più giunga il re.
Andiam, Seymour.
(s'appoggia a lei)
GIOVANNA
Che v'agita?
ANNA
Legger potessi in me!
Non v'ha sguardo a cui sia dato
penetrar nel mesto core;
mi condanna il crudo fato
non intesa a sospirar.
Ah! se mai di regio soglio
ti seduce lo splendore,
ti rammenta il mio cordoglio,
non lasciarti lusingar.
GIOVANNA
(Alzar gli occhi in lei non oso.
Non ardisco favellar.)
CORO
(Qualche istante di riposo
possa il sonno a lei recar.)
Anna parte accompagnata da Seymour e dalle
ancelle.
L'adunanza si scioglie a poco a poco. La scena si sgombra,
e non rimane dei lumi che una gran lampada, la quale
rischiara la sala.
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