PERCY
Avversa sorte!
CORO
Che mai fu?
SMETON e ROCHEFORT
Che dir? che far?
(un poco di silenzio)
ENRICO
Tace ognuno, è ognun tremante!
Qual misfatto or qui s'ordìa?
Io vi leggo nel sembiante
che compiuta è l'onta mia:
testimonio è il regno intero
che costei tradiva il Re.
SMETON
Sire... ah! Sire... non è vero.
Io lo giuro al vostro piè.
ENRICO
Tanto ardisci. Al tradimento
già sì esperto, o giovinetto?
SMETON
Uccidetemi s'io mento:
nudo, inerme io v'offro il petto.
(gli cade il ritratto di Anna)
ENRICO
Qual monile?
SMETON
Oh ciel!
ENRICO
Che vedo,
al mio sguardo appena il credo!
Del suo fiero tradimento
ecco il vero accusator.
PERCY e ANNA
Oh! angoscia!
SMETON e ROCHEFORT
Oh! mio spavento!
ANNA
Ove son! O mio signor!
Rinviene, si avvicina ad Enrico: egli è fremente. Tacciono
tutti, abbassano gli occhi.
In quegli sguardi impresso
il tuo sospetto io vedo;
ma per pietà lo chiedo,
non condannarmi, o Re.
Lascia che il core oppresso
torni per poco in sé.
ENRICO
Del tuo nefando eccesso
vedi in mia man la prova.
Il lacrimar non giova;
fuggi lontan da me.
Poter morire adesso,
meglio sarìa per te.
PERCY
(Cielo! un rivale in esso.
Un mio rival felice!
E me l'ingannatrice
volea bandir da sé?
Tutta ti sfoga adesso,
ira del fato, in me.)
GIOVANNA
All'infelice appresso
poss'io trovarmi, o cielo.
Preso d'orror, di gelo,
come il mio cor non è?
Spense il mio nero eccesso
ogni virtude in me.
SMETON e ROCHEFORT
Ah! l'ho perduta io stesso,
colma ho la sua sventura!
Il giorno a me si oscura,
non mi sostiene il piè.
Poter morire adesso
meglio saria per me.
ENRICO
In separato carcere
tutti costor sian tratti.
ANNA
Tutti!... Deh! Sire...
ENRICO
Scostati!
ANNA
Un detto sol...
ENRICO
Ritratti!
Non io, sol denno i giudici
la tua discolpa udir.
ANNA
Giudici... ad Anna!!
PERCY, SMETON e ROCHEFORT
Ahi, misera!
GIOVANNA e CORO
(È scritto il suo morir!)
ANNA
(Ah! segnata è la mia sorte,
se mi accusa chi condanna.
Ah! di legge si tiranna
al poter soccomberò.
Ma scolpata dopo morte
e assoluta un di sarò.)
ENRICO
(Sì, segnata è la tua sorte,
se un sospetto aver poss'io.
Chi divide il soglio mio
macchia in terra aver non può.
Mi fia pena la tua morte,
mala morte a te darò.)
PERCY, GIOVANNA,SMETON e ROCHEFORT
(Ah! segnata è la mia sorte; a sfuggirla ogni opra è
vana.
Arte in terra, o forza umana, mitigarla omai non può.
Nel mio core è già la morte e la morte ancor non ho.)
CORO
(Ah! di quanti avversa sorte mali afflisse il soglio
inglese.
Un funesto in lui non scese
pari a quello che scoppiò.
Innocenza ha qui la morte che il delitto macchinò.)
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