ANNA
(da lontano)
Arresta, Enrico!
(Enrico vuol partire, avvicinandosi con dignità)
Arresta... e m'odi.
ENRICO
Ti udrà il Consiglio.
ANNA
A' piedi
tuoi mi prostro.
Svenami tu, ma non espormi, o Sire,
all'onta d'un giudizio: il regio nome,
fa che in mesi rispetti.
ENRICO
Hai rispettato
il regio grado tu? Moglie d'Enrico
ad un Percy scendevi.
PERCY
(che si era tirato in disparte a queste parole s'a vanza)
E su di questo
dispregiato Percy non isdegnasti
farti rivale... e a lui l'amante hai tolta.
ENRICO
Fellone! e ardisci?...
PERCY
Il ver parlarti: ascolta.
Sarò fra poco innanzi
a tribunal più santo e più tremendo
che il tuo non sia. Giuro per quello... io giuro
ch'ella non ti offendeva... che me scacciava,
che all'audace mia speme ardea di sdegno...
ENRICO
Dell'amor suo più degno
un vil paggio rendeva... Egli il confessa...
ANNA
(con forza)
Cessa
A questa iniqua accusa
mia dignità riprendo, ed altamente
Smeton seduttor te, Sire,
io grido.
ENRICO
Audace donna!
ANNA
Io sfido
dotta la potenza. Ella può darmi
morte, ma non infamia. È mio delitto
l'aver proposto al trono un nobil core
come il cor di Percy; l'aver creduta
felicità suprema
l'esser di un Re consorte.
PERCY
Oh, gioia estrema!
No, così turpe affetto
tu non nudrivi... io ne son certo; e lieto
con tal certezza il mio destino attendo...
ma tu vivrai... sì, tu vivrai.
ENRICO
Che intendo!
Ambo morrete, o perfidi;
chi può sottrarvi a morte?
PERCY
Giustizia il può...
ANNA
Giustizia!!...
Muta è d'Enrico in corte.
ENRICO
Ella a tacersi apprese
quando sul trono inglese
ceder dovette il loco
una Regina a te.
PERCY
Ma parlerà fra poco
e tu l'ascolta, o Re.
Se d'un tradito talamo
dessi vendetta al dritto,
soltanto il mio si vendichi...
esso nel cielo è scritto.
Sposi noi siam.
ENRICO
Voi sposi!!...
ANNA
Ah! che di' tu?
ENRICO
Tant'osi?
PERCY
Riprendo i dritti miei:
ella sia resa a me.
ENRICO
E sposa sua tu sei!...
ANNA
(titubante)
Io...
PERCY
Puoi negarlo?...
ANNA
(Ahimè...)
PERCY
Fin dall'età più tenera
tu fosti mia, lo sai;
tu mi tradisti; io misero
anche infedel t'amai.
Quel che mi t'ha tradita,
ti toglie onore e vita...
Le braccia io t'apro, io voglio
renderti vita e onore.
ANNA
Ah, del tuo cuor magnanimo
qual prova a me tu dai!
Perisca il dì che perfida,
te pel crudel lasciai!
M'ha della fé tradita
il giusto ciel punita...
io non trovai nel soglio
altro che affanno e orror.
ENRICO
(Chiaro è l'inganno, inutile,
chiara la trama assai...
Ma, coppia rea, non credere
ch'io ti smentisca mai...
Dall'arte tua scaltrita
tu rimarrai punita...
Più rio non avrai cordoglio,
strazio ne avrai maggior.)
Al Consiglio sien tratti, o custodi.
ANNA
Anco insisti?
PERCY
Il Consiglio ne ascolti.
ENRICO
Va', confessa gli antichi tuoi nodi;
non temer ch'io li voglia disciolti.
ANNA
Ciel! Ti spiega... furore represso
più tremendo sul volto ti sta.
ENRICO
Coppia iniqua! L'inganno tuo stesso
sull'odiato tuo capo cadrà!
Salirà d'Inghilterra sul trono
altra donna più degna d'affetto:
abborrito, infamato, reietto
il tuo nome, il tuo sangue sarà.
ANNA e PERCY
Quanto, ahi! quanto è funesto il tuo dono
altra donna giammai non apprenda!
L'Inghilterra mai più non intenda
l'empio strazio che d'Anna si fa.
Anna e Percy partono fra soldati.
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