2. Il contributo delle/dei Religiose/i nella trasformazione della
società
20. Abbiamo già accennato al pericolo
delle comunità religiose di rimanere estranee alla società. Oltre alla
necessità dell'inserimento culturale, - noi religiose/i, gruppo caritatevole e
responsabile - siamo anche chiamati a servire il costituirsi di un tessuto
sociale della nazione. All'interno di una nazione democratica abbiamo una
responsabilità nazionale e all'interno del mondo globalizzato abbiamo una
responsabilità universale. Un detto russo dice: "Ciascuno di noi è
responsabile di tutti e in tutti".
21. Nel passato avremmo potuto ritenerci
buoni cittadini semplicemente con l'osservanza delle leggi e il pagamento delle
tasse. Non così oggi. L'attività o l'inattività di ogni cittadino
contribuisce, nel bene o nel male, al futuro di una nazione. Se esiste la
violenza, se la corruzione è rampante, se i conflitti etnici o le lotte
comunitarie stroncano la vita umana, se tardano i lavori pubblici, se il treno
ritarda e manca l'elettricità, se le baraccopoli si moltiplicano, se le
università non funzionano, se si verifica lo spreco nazionale, se i bambini
sono sottomessi al lavoro duro (SL 41), se le donne sono sfruttate (SL 41) se
esistono problemi di alcool, droga e AIDS (SL 52), se i diritti umani sono
negati ai rifugiati e alle minoranze (SL 36) e, soprattutto, se i membri eletti
del governo non fanno i loro doveri, ciascuna/o cittadina/o è responsabile e
quindi è chiamato/a in causa.
|