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Mons. Thomas Menamparampil, SDB
Sale della terra

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  • 2. Il contributo delle/dei Religiose/i nella trasformazione della società
    • Esercitare una pressione educativa
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Esercitare una pressione educativa

24.   Se i cittadini rinunciano alla loro responsabilità di indurre a concretizzare il programma stabilito subito dopo le elezioni, la nazione precipita. È importante essere coscienti del dovere di votare affinché non vengano elette persone inadeguate, con ideologie ed interessi indesiderati e investire invece di potere persone degne, ma è assai più importante eleggere persone coscienziose in posti di responsabilità (sia a livello di leader politici che di responsabili governativi) e seguirle con diligenza e pressione educativa.

 

25.   È impossibile offrire questo tipo di contributo al benessere sociale se i cittadini non ne sono informati. Perciò, diventa un imperativo anche per le/i religiose/i essere informati degli eventi, dei processi sociali, delle tendenze politiche ed economiche, delle ideologie prevalenti, dei punti di vista diversi e dei rispettivi meriti e conoscere le leggi che regolano la politica, il mercato e del loro ambiente (SL 51; anche 31, 82, 99-100). Il tempo trascorso a vedere il telegiornale dovrebbe diventare un momento di auto-educazione, riflessione e preghiera. Il mondo intero entra così presente nella nostra preghiera e noi diventiamo cavalcatori mondiali.

 

26.   Se l'eutanasia trova incoraggiamento, se l'ambiente viene devastato (SL 36) e se la globalizzazione nuoce all'economia locale (SL 31), la comunità religiosa deve intervenire e prendere posizione. Si possono organizzare persino marce di protesta (SL 56) e i vostri studenti possono dare continuità all'iniziativa. Come educatori dobbiamo offrire ai giovani una comprensione critica della società e prepararli al ruolo che loro compete (SL 101); sosteniamo le loro iniziative o, come è riferito nello Strumento di Lavoro, "le politiche giovanili" (SL 39).

 

27.   Non saremo mai in grado di misurare l'impatto che abbiamo sulla società attraverso l'influsso esercitato sul nostro vicinato, sui nostri studenti, sulle loro famiglie e sulle persone che vengono a contatto con  loro, sui nostri collaboratori e anche sui nostri avversari e nemici. Certo è che, se prendiamo una posizione equilibrata, forte e consistente, i nostri avversari potrebbero persino guardare a noi e sostenere le nostre idee, magari riproposte in forma nuova. Il raggio di influsso che possiamo avere è da non crederci: a una/o avremo, forse, dato solo un'idea, all'altra/o un piccolo aiuto finanziario, lo spazio per un incontro, il sostegno dei nostri collaboratori stretti. Se ci accostiamo ad ogni persona intuendone i bisogni mieteremo una raccolta meravigliosa.

 

28.   Oltre all'informazione sulla situazione generale, le comunità religiose devono avere una profonda conoscenza delle questioni locali attraverso un'interazione intelligente con il loro vicinato. Tutto ciò che si è detto sull'inserimento nel vicinato sotto la prospettiva della cultura vale anche per l'ambito civile. Se la strada deve essere riparata, se il centro sanitario locale non funziona, se il problema dell'analfabetismo e dell'abbandono scolastico è pressante, se la situazione delle baraccopoli peggiora, se si affievolisce il lavoro catechetico, la comunità religiosa deve attivare la sua creatività e organizzare risorse ed energie locali per trovare soluzioni ai vari problemi (SL 40).

 

29.   Può essere anche importante creare l'opinione pubblica attraverso articoli di giornali, lettere all'editore o discussioni con leader intraprendenti. Avete parlato di "intervenire per creare opinione pubblica" (SL 56). La pressione attraverso campagne pubblicitarie e altri simili sforzi potrebbero essere di aiuto se si riuscisse  a coinvolgere in esse i genitori dei nostri studenti, le/i ex-allieve/i, club, le associazioni, la società e altri gruppi civici.

 

30.   Promuoviamo cento iniziative e ne ricaveremo almeno un risultato; incontriamo cento persone e almeno una ci aiuterà; seminiamo cento idee, ne crescerà almeno una. Spesso, è sufficiente indicare solo la strada e il processo prosegue da sé. Dobbiamo però saper mantenere l'equilibrio. Ci si deve guardare da ogni forma di esagerazione e di fanatismo. Il battersi per la causa dei deboli non deve portarci a un'altra forma di 'idolatria', come ad esempio, a romanzare i poveri, le minoranze e gli indigeni. Tale posizione non gioverebbe alla loro causa.

 

31.   Nell'affrontare i problemi nazionali e globali si potrebbero creare reti con altre comunità religiose e con il resto della società civile. L'intero mondo dei media, incluso l'internet, è a nostra disposizione e possiamo avvantaggiarcene per far fronte ai problemi e per incidere positivamente anche su dittatori distanti.

 

32.   Interpretare gli eventi e i processi è più importante di quanto possiamo pensare (SL 85, 109). Spesso siamo molto bravi nel compilare relazioni e anche nell'abbellire gli eventi, ma non sempre ad interpretarli. Qualora capitasse una tragedia in una delle nostre comunità o nel vicinato, e il nostro contributo servisse solo ad aumentare l'agitazione, a diffondere l'ansia o a moltiplicare la stampa senza un'adeguata comprensione della situazione, faremmo più male che bene. Un'analisi percettiva dell'intero fatto e un approccio sicuro sulle cause che provocano il problema possono produrre frutti migliori. La metà del problema è risolta quando si riesce a interpretarlo con intelligenza anziché intervenire con esplosioni emotive. Agire con un atteggiamento di comprensione e di riconciliazione porterà al compimento dell'opera. G.K. Chesterton ci metteva in guardia contro "la tentazione nobile di indagare troppo".

 

33.   Spesso la Provvidenza ci manda un problema per salvarci da un problema più grande. Ci svegliamo e ci rendiamo conto che qualcosa sta andando male e abbiamo l'opportunità di trovare il rimedio. La gestione attenta della situazione può servire come processo educativo e prepararci ad affrontare difficoltà maggiori nel futuro. La nostra intera missione, infatti, è realizzata attraverso il confronto continuo con i problemi che sorgono. Le stesse soluzioni ai problemi ci portano ad altri problemi e la nostra vita e missione si snoda nella ricerca delle loro soluzioni.

 




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