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Mons. Thomas Menamparampil, SDB
Sale della terra

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  • 3. Diventare strumenti di pace
    • Trovare persone giuste per il dialogo
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Trovare persone giuste per il dialogo

 

52.   Mentre i conflitti continuano, riuscire a mettere insieme persone giuste per le negoziazioni è già un passo verso il successo. Però, quali sono le persone giuste? È improbabile che lo siano i combattenti di prima linea. Le loro capacità sono orientate in altra direzione. È pure improbabile che i falchi di guerra si degnino di sedere al tavolo del dialogo. Hanno i loro interessi per cui tenere il fuoco accesso. Direi che le persone che contano per un dialogo di pace sono le "persone di rilevanza sociale" ritenute degne di rispetto dalla società, gruppi di persone accettate sia da parte dei radicali che dei moderati, come pensatori, scrittori, oratori e persone che incidono sulla società con la loro leadership carismatica o con i loro interventi profetici.

 

53.   La loro importanza non si misura dalla posizione nella gerarchia sociale, né dal gonfiore dei loro portafogli o dal numero di criminali a loro servizio. Le persone che realmente contano nella lotta sono coloro che pensano e offrono la filosofia dell'azione, sviluppano strategie, tengono contatti e controllano il pubblico.

 

54.   Non sentitevi sconcertate/i da queste qualificazioni. Molto spesso la persona 'grande' è quella dall'apparenza insignificante. Può non essere laureata e persino analfabeta. Può essere una persona umile, dalla voce debole e dalla figura tozza o rachitica. Però è una persona intuitiva che ha l'orecchio di un 'boss' militante. Platone ha detto che avremmo una società ideale se avessimo dei filosofi per governanti. Non voglio discutere in merito di tale visione, voglio solo dire che, spesso, non sono i pensatori coloro che governano meglio.

 

55.   Lo stesso vale anche per i movimenti politici e militanti. Coloro che agiscono non sempre pensano. Agiscono con immediatezza, ma non hanno l'abitudine di riflettere. Perciò si stancano dopo aver organizzato alcuni subbugli o dopo aver ucciso gente innocente o causato danni gravi al gruppo contendente. Rimangono privi di idee e l'intero movimento finisce nel nulla. È il pensatore che interpreta la storia, costruisce le teorie, visualizza il futuro per sostenere il movimento. Non mi riferisco unicamente a una singola persona. Ci possono essere più persone a vari livelli e in diversi ambiti.

 

56.   È improbabile che si riesca a persuadere i pensatori chiave di una organizzazione militante a partecipare al tavolo di negoziazione. In questo caso la cosa migliore è cercare di attirare quanti sono loro più vicini. In altre parole, dobbiamo lavorare attraverso mediatrici/tori o, almeno, attraverso persone che hanno qualche influsso sui capi dell'organizzazione. Comunque, coloro che si presentano per il dialogo potrebbero anche essere totalmente distanti dai combattenti, ma devono essere, come minimo, persone rispettate nella società. Quindi anche le persone pacifiche, se godono la fiducia della loro società, possono far giungere il messaggio ai circoli desiderati.

 

57.   L'ultimo consiglio è questo: non è sufficiente mandare una lettera abituale per l'invito di partecipare all'incontro. La/il mediatrice/tore di pace dovrà fare una certa propaganda (direttamente o attraverso rappresentanti stimati) per assicurare che non manchino le persone chiave. Altrimenti ci può essere delusione per la mancata presenza.

 




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