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Ugo Foscolo
Sesto tomo dell'io

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)
1799-forze | fosco-riemp | rifle-www

                                                   grassetto = Testo principale
     Parte                                         grigio = Testo di commento
1 I | terzo, dai 4 maggio del 1799 sino a’4 maggio del 1800. 2 I | 1799 sino a’4 maggio del 1800. Unito che sia al corpo 3 | ab 4 III | nella sua patria ed io… per abbandonarla. ~         La nostr’anima 5 I | calunnia, la tua prigione sarà abbandonata da’ tuoi amici e il tuo 6 III | Guai, se tu t’abbandoni alle prime occhiate d’un 7 II | di Madonna dopo l’ingrato abbandonoCura per altro di non nimicartela. 8 I | accesso avea, non ha guari, abbattute le mie facoltà. Io aveva 9 | abbi 10 | abbiamo 11 III | della natura. ~         L’abbondanza di idee non è che penuria. ~         12 II | questa età – proruppe Temira, abbracciandomi – solo in questa età gli 13 III | orribili precipizi e da abissi profondi. Presso le loro 14 III | prima di scendere fra gli abitanti di Tempe si lasciava adorare 15 I | schiettamente: – Amo il mio amico, aborro il mio inimico, ed amo più 16 III | imperfezioni dell’uomo, e che, accarezzando gl’idoli della lor fantasia, 17 II | l’onori come padre, tu l’accarezzi come sposo; gli basti. Tu 18 I | posso dire.~         Un pari accesso avea, non ha guari, abbattute 19 II | natura.~         O natura! Accogli quest’inno de’ tuoi figli. 20 II | che ho veduto il tuo B… Mi accolse di buon cuore, forse perché 21 II | che allora, chi sa? non ti accorgevi nemmen più ch’io ti mancassi.~         22 III | un fiato di vita con l’acqua ora di uno ora di un altro 23 III | mortali, che, piacendoti, acquistano il diritto di possederlo. ~         24 I | ti resta e che può solo acquistarti la gloria, il di cui cieco 25 III | epigramma, di cui la morte è l’aculeo. ~         Io cerco qui 26 III | dunque, o Psiche, io ti addito il loco di Temira, non è 27 III | la tua vecchiezza, come adesso l’amore fa gaio il tuo aprile.~         28 I | casa il libro con tutte le adiacenze e pertinenze, aggiunga nel 29 I | disturba i vicini, non v’adirate s’io, che non so suonare 30 I | perpetuamente la testa. Nella mia adolescenza le ho sacrificato la quiete 31 II | creato la Bellezza! E noi, adorandola, ti rendiamo grazie anche 32 III | Diana concesse il pudore, fu adorata dai mortali come la primogenita 33 II | a offrire delle ipocrite adorazioni a quel fantasma, che la 34 I | sceleraggine, spesso il terrore adula il potere e l’interesse 35 II | comprare i baci da una bocca affannata, guastando la tua salute 36 I | corrispondenza di pacifici affetti. Pareami di consacrare alla 37 I | gno. Mi stringeva anzi affettuosamente: quindi mi stese la mano 38 III | pagine del mio libro vi siete affezionata all’autore, che… ~  ~         39 III | spettacolo dei stermini di cui affliggete la terra…~         Le brighe 40 I | miei giorni perseguitati ed afflitti!~         E perché stampi?~         41 III | un tratto il sipario ed affrettare così la mia morte ~         42 I | state saccheggiate dagli agenti nazionali, mi trovo forzato 43 I | adiacenze e pertinenze, aggiunga nel frontespizio a lettere 44 III | di vita… Dio sa!~         Aggiungete che mio padre mi lasciò 45 | Ah 46 I | sulle braccia rizzassi per aiutarmi: s’assise poscia, e, sostenendomi 47 II | dai castellani, dov’essi albergavano a spese dell’aria. Non v’ 48 III | erravano lentamente fra alberi funebri… Due stavano sospese 49 | alcun 50 | alcune 51 | alcuni 52 | alcuno 53 II | amanti sfortunati non altro alimentano che una perfida compiacenza… 54 III | su la paglia, e ho cenato allegramente sul desco della povertà. 55 II | ammaestrino nel vivere e t’allontanino dal vizio.~         Bada!… 56 II | oserebbe appressarsi all’alloro, se non sentisse da lungi 57 | almen 58 | almeno 59 III | non senta, scendendo dalle alpi, l’aria piena di vita e 60 II | era normando di razza, di alta taglia, baio dorato, coda 61 III | circondate in tutta la loro altezza da orribili precipizi e 62 | altrettanto 63 | altri 64 I | Avvedutosi ch’io mi forzava d’alzarmi sulle braccia rizzassi per 65 I | Vittoria, lettore! M’alzo a mezzo il pranzo, per non 66 II | abbracciamenti d’una donna che t’ama t’ammaestrino nel vivere 67 II | donne belle sono nate per amare, e per essere amate. E tu 68 II | amicizia, unico balsamo all’amarezze della vita. l’amore perfetto 69 II | amo più Tirsi; né prego di amarlo ancora. Dea! Fa’ che Dorilo 70 II | sino all’ultimo fiato; ma… amarti! Non più mai! Io fuggo le 71 II | per amare, e per essere amate. E tu forse mi dici sorridendo: – 72 II | della mia gioventù. Ella amava le buone qualità delle donne, 73 III | suoi capelli profumati d’ambrosia.~         I numi festeggiavano 74 III | lasciò erede del suo genio ambulatorio, ed io mi struggo di cercar 75 II | amante per cinque giorni, ma amica per tutta la vita.~         76 II | d’una donna che t’ama t’ammaestrino nel vivere e t’allontanino 77 III | due genovesi restarono ad ammazzare il tempo sui loro sedili; 78 I | che traballa sulle ossa ammucchiate de’ cimiteri… casca, si 79 I | dominarlo! Aggiungi che gli amori della moltitudine sono brevi 80 II | dorato, coda all’inglese, ampio petto, gambe snelle, orecchie 81 III | di cercar nuove terre per anatomizzare sempre più gli uomini, ed 82 III | so dar pace nell’idea di andare ognora vagabondo come un 83 III | pose a fumare ed io sono andato dove m’è piaciuto. ~         84 II | Il mio cavallo andava di passo per la via dell’ 85 II | le giaceva vicino ancora anelante, e appena uscito dagli arcani 86 II | fatte per la tua anima angelica e per la tua sacra bellezza.~         87 I | Comprende questo tomo il mio anno ventesimo terzo, dai 4 maggio 88 II | intendete, senza ch’io vi annoi di più, e mi crederete senza 89 III | Passeggio.~         –   Vi annoierete.~         –   Talvolta.~         –    90 I | sesto tomo dell’IO, opera annunziata nel paragrafo precedente, 91 I | innanzi il sesto, perché gli antecedenti volumi stanno ancora nel 92 III | nuovo le cortine del futuro, aperte dalla mia mano indiscreta. ~         93 III | ceneri della sua pipa, e s’apparecchiava a riempirla di tabacco… 94 II | finalmente a moralizzare… e ne appello ai vecchi amici di casa, 95 II | di passo per la via dell’Appennino e il mio cane mi seguitava.~         “ 96 II | ignuda sopra il suo letto. Appoggiava il gomito sui guanciali, 97 II | qual Venere mai oserebbe appressarsi all’alloro, se non sentisse 98 II | e il pizzicore di farsi apprezzare. Aggiungi la mia divisa 99 III | adesso l’amore fa gaio il tuo aprile.~         Io scrivo… e ogni 100 II | sacrificio alla natura. Temeva di aprire al tuo cuore inesperto ed 101 II | lasciava vivere. Il mistero apriva e chiudeva le cortine del 102 III | alle nuvole cacciate dagli aquiloni… Tutto cangia, tutto si 103 III | ognora vagabondo come un arabo, portandomi tutto quello 104 II | anelante, e appena uscito dagli arcani misteri ove la dea mi aveva 105 I | giovane, povero di ricchezze, ardente, ma inesperto di ingegno 106 III | presa alle strette dagli argomenti e dalla trista verità dell’ 107 III | rinchiuso fra due montagne nere, aride, circondate in tutta la 108 II | precedeva la cavalleria, arieggiando il valor di Rinaldo, non 109 I | Oh! tu sarai spento dall’arma secreta della calunnia, 110 II | che lo sapevate, vi siete arricchito da voi stesso…~         111 I | eroismo, credi che la fortuna arriderà sempre alle tue imprese? 112 I | ambizioso. Ho sentito… lo dico arrossendo… ho sentito e sento (lascia 113 III | la civiltà: la perfetta arte di fingere.~         E la 114 I | infermità, mi sono sentito asciugare il sudore del volto. Schiudendo 115 I | trassero una lagrima: ei l’asciugò col lembo del suo saio.~         116 II | giovinezza fuggitiva.~         Ascolta. Le donne belle sono nate 117 III | eterna separazione che ci aspetta!… Presto!… copriti gli occhi, 118 I | anima mia, la quale giaceva, aspettando il soffio distruttore della 119 I | insegnato che non si deve aspettar libertà dallo straniero, 120 I | dal suo lato, – non dormoaspetto qui il sonno eterno! Ma 121 I | bastevolmente scelerato per aspirare all’eroismo, credi che la 122 II | nettare del piacere; ed io lo assaporava a piccoli sorsi. Le mie 123 I | persuaderà facilmente all’assassinio e al saccheggio. E allora? 124 I | rizzassi per aiutarmi: s’assise poscia, e, sostenendomi 125 III | ultimo addio.~         T’assista la fortuna , mia buona e 126 I | l’ipocrisia la proscrive assolutamente; e poi… chi crederebbe?… 127 III | Diogene, che lo sa, ve ne attesti) è restato da quel dì malinconico, 128 III | facendosi conoscere all’aura de’ suoi capelli profumati 129 II | sorridano sempre come l’aurora di questa mattina. Sempre?… 130 III | vi siete affezionata all’autore, che… ~  ~         Mi son 131 II | se stessa… Ma non n’era avara per questo. Viveva e lasciava 132 | aver 133 | avesse 134 | avessero 135 I | confidenza. D’altronde de’ miei avi, bisavi e proavi non saprei 136 III | interessate a difendermi dall’avidità e dall’orgoglio del mio 137 | avrebbero 138 | avuto 139 III | perfidia degli uomini senza avvedermi che non si può cambiar la 140 II | te. – Bada; ancora non t’avvedi che mille basse passioni 141 III | tomba. ~         Ah! ora m’avvedo che il saggio vecchio mi 142 I | lembo del suo saio.~         Avvedutosi ch’io mi forzava d’alzarmi 143 II | sarà però mai ch’io voglia avvelenare la pace e la voluttà, fatte 144 III | una debole conoscenza dell’avvenire. ~         Ma io sono diffidente… 145 II | eroi, stanchi delle strane avventure, movono guerra, e vincasi 146 I | della virtù, il timore dell’avvilimento mi ha rattenuto sovente 147 III | lettera ch’io traccio m’avvisa che la vita segue con pari 148 III | Tempe si lasciava adorare avvolta dentro una nuvola, facendosi 149 I | rattenuto sovente da quelle azioni che la società chiama delitti. 150 II | spassionata, gli occhi più azzurri che mai, nuotanti in un 151 II | dirti che ho veduto il tuo B… Mi accolse di buon cuore, 152 II | birichino – disse Temirabaciandomi e sorridendo della mia ingenuità, – 153 I | dunque sempre, vergini muse, baciare la mano della ricchezza, 154 II | soavità come se tu m’avessi baciato in quel momento. E ieri 155 II | in tratto la testa e la baciava quasi per ringraziarla, 156 II | miei sospetti; ed io l’ho bagnata di lagrime riconoscenti.~         157 II | funzioni, e le qualità di Baiardo. Vero è ch’egli avea bisogno 158 II | di razza, di alta taglia, baio dorato, coda all’inglese, 159 I | congiunti, e di piantar la bandiera della vittoria sopra un 160 I | sdrucito; il capo calvo, la barba canuta e divisa in due liste. – 161 II | ancora non t’avvedi che mille basse passioni e il cieco delirio 162 II | Innocente! Gli uomini son tutti bassi con la ricchezza e orgogliosi 163 III | ti vedrò forse più. A me basta se tu conforti con un sospiro 164 I | stragi? Ma se pure ti senti bastevolmente scelerato per aspirare all’ 165 II | accarezzi come sposo; gli basti. Tu né sei né sì prodiga 166 II | la memoria delle antiche battaglie e il pizzicore di farsi 167 II | e là estatici su quelle bellezze che l’impeto della passione 168 | ben 169 III | natura dell’infinito, e il bene del finito. ~         Io 170 III | gli antichi amici, le benedizioni e gli addio della mia povera 171 | Bensì 172 II | Ma… conviene dunque ch’io beva la saviezza nel calice della 173 II | così è: ho dovuto sempre bevere la saviezza nel calice della 174 III | conservivedi vedi! ti biancheggiano fra le dita. Ogni bacio, 175 II | mollemente per le sue membra bianchissime incarnate di rosa. Ho osato… 176 I | e poi… chi crederebbe?… Biasimiamoci. Progetto nuovo e in salvo 177 III | fausernet.novara.it/fauser/biblio/foscolo/fosco34.htm~ 178 I | chiamare in testimonio le biblioteche de’ frati e de’ vescovi; 179 II | osato… ove una fina lanugine biondeggiante…… ~– Piccolo birichino – 180 II | Io non so, piccola biricchina, s’egli fu il primo a cogliere 181 II | biondeggiante…… ~– Piccolo birichinodisse Temira – baciandomi 182 I | D’altronde de’ miei avi, bisavi e proavi non saprei che 183 | bisogna 184 I | Tutte le mie potenze e i bisogni stessi della vita non parlano 185 II | primo a cogliere il primo boccio di rosa della tua primavera. 186 I | teatro la parte del piccolo briccone.~         Da questo che 187 I | non elevata. Non ho mai brigato il fumo della letteratura, 188 III | affliggete la terra…~         Le brighe della mala fede mercantile. ~         –   189 II | gioventù. Ella amava le buone qualità delle donne, e sfuggiva 190 II | quand’io sarò stanco della burrasca, il naufragio sarà sempre 191 III | questo paragrafo che non c’entra.~         “Immergendomi 192 III | l’ore simili alle nuvole cacciate dagli aquiloni… Tutto cangia, 193 II | so come… non sieno stati cacciati dai castellani, dov’essi 194 I | vittoria sopra un monte di cadaveri. La mia fantasia scriveva 195 II | forse ancora per lo stato cadaverico in cui lo aveva lasciato 196 I | alle tue imprese? Se tu cadessi fra via, saresti deriso 197 I | volumi stanno ancora nel mio calamaio, e i futuri nel non leggibile 198 I | Perché le antiche calamità della tua patria e le sue 199 III | questa illusione per non calarmi ad un tratto il sipario 200 I | a me sembrano eterni la caligine de’ secoli remoti. Tutte 201 II | agonia. Il desiderio intanto, calmato ma non estinto, mi porgeva 202 I | dall’arma secreta della calunnia, la tua prigione sarà abbandonata 203 I | un saio sdrucito; il capo calvo, la barba canuta e divisa 204 III | avvedermi che non si può cambiar la natura.~         Se dunque, 205 I | che sta fra le mani del candido lettore è il sesto tomo 206 II | il profumo delicato del candore e della fedeltà… Ma… un 207 II | dell’Appennino e il mio cane mi seguitava.~         “ 208 III | cacciate dagli aquiloni… Tutto cangia, tutto si perde quaggiù… 209 III | Immergendomi in quel laghetto, io cantava un inno alla natura ed invocava 210 I | dedicatoria. Ond’io posso dal mio canto risparmiare e al mecenate 211 I | il capo calvo, la barba canuta e divisa in due liste. – 212 III | conoscere all’aura de’ suoi capelli profumati d’ambrosia.~         213 I | disse, sedendo presso al mio capezzale…………  ……..gno. Mi stringeva 214 III | per dovere,~         per capriccio,~         per compassione. – ~         215 II | momento passate dalla testa le care e meste memorie… Io precedeva 216 I | Ma lo stampatore per non caricarsi la coscienza del pentimento 217 I | ignoranza e al vuoto della carta col mio panegirico: ma non 218 I | ammucchiate de’ cimiteri… casca, si dissolve e si confonde 219 III | O dolci sponde, o sacre case, o feconde campagne di Italia 220 II | sieno stati cacciati dai castellani, dov’essi albergavano a 221 II | schiatta de’ cavalli che de’ cavalieri. I nostri eroi, stanchi 222 III | pacifici su la paglia, e ho cenato allegramente sul desco della 223 III | Scoteva intanto le ceneri della sua pipa, e s’apparecchiava 224 | cento 225 II | lo più di buon cuore, e cercano per le altre quello che 226 III | ambulatorio, ed io mi struggo di cercar nuove terre per anatomizzare 227 I | il coraggio… l’universo cercava un amico al popolo. ~  ~         228 I | sonno eterno! Ma tu che cerchi da me? –~         Ed egli: – 229 III | è l’aculeo. ~         Io cerco qui il mio cuore ma non 230 I | della casa paterna e la certezza del pranzo giornaliero. 231 | certo 232 II | cui vibrazione non sarebbe cessata sì tosto. ~  ~         Che 233 I | leggere. E qui avrei voluto chiamare in testimonio le biblioteche 234 II | l’amore perfetto è una chimera: il desiderio fa beati alcuni 235 II | rugiadose di sudore, le chiome sparse in onde dorate su 236 III | copriti gli occhi, fino che io chiuda di nuovo le cortine del 237 II | vivere. Il mistero apriva e chiudeva le cortine del suo letto: – 238 | chiunque 239 | Ciascuno 240 I | mio nome sulle volte dei cieli. Ma io mi sentiva rodere 241 I | sulle ossa ammucchiate de’ cimiteri… casca, si dissolve e si 242 III | due montagne nere, aride, circondate in tutta la loro altezza 243 I | mi trovo forzato a far citare quelle de’ commissari, dei 244 I | Tutta questa rispettabile ciurma potrà persuadervi ab experto 245 III | Oserei definire, la civiltà: la perfetta arte di fingere.~         246 III | verno.~         –   Bel clima questo!… ma non vi divertite.~         –    247 I | tarde generazioni e rompe co’ suoi raggi che a me sembrano 248 II | alta taglia, baio dorato, coda all’inglese, ampio petto, 249 | Cogli 250 II | biricchina, s’egli fu il primo a cogliere il primo boccio di rosa 251 | coi 252 | collo 253 | coloro 254 III | io in questo non ho altra colpa se non d’essere stato troppo 255 II | beato mortale che l’hai colto, inginòcchiati meco dinanzi 256 | colui 257 III | vita partecipa de’ principi comici e tragici; l’intreccio sono 258 II | ipocondriaca filosofessa che comincia finalmente a moralizzare… 259 II | Insomma il mio cavallo cominciò prima a sorbettare e poi 260 I | a far citare quelle de’ commissari, dei finanzieri, dei generali 261 I | unico pensiero veramente comodo e pronto. Non mi costa un 262 II | Non v’è dunque oggetto di comparazione fra i paladini e voi, signor 263 II | alimentano che una perfida compiacenza… Vien’ dunque, vieni. Gli 264 III | pazzamente, rido di me, che ho compianto la perfidia degli uomini 265 I | scartafaccio del fato.~         Comprende questo tomo il mio anno 266 I | stampi?~         E perché compri? D’altronde si può comprare 267 II | sdegnato i vezzi troppo comuni di tant’altre donne.~         268 III | Il cielo non me ne ha conceduto; anzi ordinò alla fortuna 269 III | pregio. La Grazia, cui Diana concesse il pudore, fu adorata dai 270 III | di sapere le leggi che mi condannano e mi proteggono e di avere 271 I | Nondimeno bisogna confessare che il libro è mutilato.~         272 I | Vedimi ginocchione per confessarmi a’ tuoi piedi, o tollerante 273 III | giovinezza! ~         Onde, o mio confessore, io spero che questo libro 274 I | tra me e me si passano in confidenza. D’altronde de’ miei avi, 275 I | casca, si dissolve e si confonde fra le altre reliquie della 276 II | alcuni momenti e l’amicizia conforta tutti i tempi, ed unisce 277 I | quindi mi stese la mano e mi confortava……. il mio sonno. – Non dormo, 278 III | forse più. A me basta se tu conforti con un sospiro la memoria 279 II | m’avea dapprima mostrato confusamente. La sua bocca umida e socchiusa, 280 III | Nelle mie meditazioni ho congedato la vita col disdegnoso sorriso 281 I | ancora nelle viscere de’ miei congiunti, e di piantar la bandiera 282 III | sempre nel mio giornale. Conoscendo la mia e la universale scelleratezza, 283 III | venerabile povertà… I tuoi conoscenti t’incontreranno, e torceranno 284 III | quale è emanata, una debole conoscenza dell’avvenire. ~         285 III | mercantile. ~         –   Non conoscete persona del mondo? – dicevano 286 I | divisa in due liste. – Non conosci me più? – mi disse, sedendo 287 I | tuoi piedi, o tollerante conoscitore dell’uomo.~         Il proponimento 288 II | vaneggiamenti di un amore non ancor conosciuto… Ma d’altra parte mi parea 289 I | saprei che mi dire; non li conosco. Potrei rimediare a questa 290 II | tutti quelli che non mi conoscono. Io dunque sono uno strumento 291 II | Dulcinee una parte della conquista. E qual Venere mai oserebbe 292 III | sterili rami.~         O conquistatori, qui qui contemplate lo 293 I | pacifici affetti. Pareami di consacrare alla libertà un pugnale 294 II | sacerdotessa di Venere ho consacrato le primizie della mia gioventù. 295 I | non che la disperazione di conseguirlo prostrò l’anima mia, la 296 I | scarse delizie della vita, consumata la gioventù, e, invece di 297 II | hanno preceduto, egli non contava che sedici anni… più o meno. ~ 298 III | O conquistatori, qui qui contemplate lo spettacolo dei stermini 299 I | dalla noia del mondo e di contentare la umana malignità, rendendo 300 II | viene. La natura in fine de’ conti si ride delle leggi ipocrite 301 II | era da scommettere cento contr’uno che nelle prime campagne 302 I | sento (lascia prima ch’io mi copra con le mani la faccia) una 303 II | valdrappa assai larga che gli coprisse la groppa, e, se si deve 304 III | che ci aspetta!… Presto!… copriti gli occhi, fino che io chiuda 305 I | E avrai tu la forza e il coraggio… l’universo cercava un amico 306 I | come un demagogo; se nel coronamento dell’impresa, esecrato forse 307 II | scrivi pertanto ch’ei s’è corretto. Buon per lui: che il cielo 308 I | madre, addio cara e soave corrispondenza di pacifici affetti. Pareami 309 II | mai degli eroi?… Non vi corrucciate, vi prego: questo sia per 310 I | stampatore per non caricarsi la coscienza del pentimento de’ compratori 311 III | mi hanno potuto mai fare cosmopolita nel cuore… non posso. La 312 I | comodo e pronto. Non mi costa un minuto di sì, di no, 313 III | Pare che la natura ci abbia costruito il corpo fisico per vivere 314 III | ambizione.~         Non per costume.~         Non è per puntiglio.~         315 I | pentimento de’ compratori che crederanno di portarsi a casa il libro 316 II | la groppa, e, se si deve credere alla cronologia de’ cinque 317 I | assolutamente; e poi… chi crederebbe?… Biasimiamoci. Progetto 318 II | io vi annoi di più, e mi crederete senza ch’io giuri… Ve’ nondimeno 319 II | deliziosa fanciulla? Io credeva che il tuo cuore, volando 320 III | Beati gli antichi che si credevano degni degli abbracciamenti 321 I | per aspirare all’eroismo, credi che la fortuna arriderà 322 I | della sua mano, proseguì: – Credimi: la fama degli uomini grandi 323 II | Oh! avessi creduto a Temira, non avrei tentato 324 I | pubblico. Con pace della critica e del disprezzo, proseguirò 325 II | se si deve credere alla cronologia de’ cinque compratori che 326 III | giuro per le mie tante e sì crudeli sventure… ch’io in questo 327 II | tua bellezza e della tua crudeltà, simile a un’ombra lamentosa…)~         - 328 I | questo, dacché mi son posto a cucire la mia odissea, l’unico 329 II | Oh!… ma la mia curiosità mi teneva sospeso su le 330 III | invocava le ninfe, amabili custodi delle fontane. – Illusioni! – 331 | dacché 332 III | gettarmi nel mondo come un dado.~         Dai precedenti 333 II | impeto della passione m’avea dapprima mostrato confusamente. La 334 III | Con tutto ciò, non mi so dar pace nell’idea di andare 335 II | Se il cielo ti darà una sposa, dividi con essa 336 III | occasione agli uomini di darmi delle lezioni, sacrificandomi 337 I | ragioni, eccomi presto a darvi la risposta che di pieno 338 I | Vedi le lodi che si sono date alle stragi? Ma se pure 339 I | occhi languenti, vidi al debile raggio di una lanterna un 340 III | dalla quale è emanata, una debole conoscenza dell’avvenire. ~         341 III | leggi. ~         Oserei definire, la civiltà: la perfetta 342 II | Perch’io reputo meno degenerata la schiatta de’ cavalli 343 III | antichi che si credevano degni degli abbracciamenti delle 344 II | Addio, addio, piccola deità: tu forse non sai, né t’ 345 II | per un momento il profumo delicato del candore e della fedeltà… 346 II | basse passioni e il cieco delirio dell’amore turbano quasi 347 | dello 348 I | saresti deriso come un demagogo; se nel coronamento dell’ 349 | dentro 350 I | desiderio ti ha ridotto a questo deplorabile stato! – Il mio volto si 351 I | cadessi fra via, saresti deriso come un demagogo; se nel 352 III | cenato allegramente sul desco della povertà. Nelle mie 353 I | ma quest’ultime parole, destandomi pietà di me stesso, mi trassero 354 III | libro ti desterà i pensieri destati da una lapida sepolcrale 355 III | spero che questo libro ti desterà i pensieri destati da una 356 I | mare di sangue. Or tu puoi desumere ciò ch’io non posso dire.~         357 I | questo che ho detto avrai desunto, spero, quello che non posso 358 III | attesti) è restato da quel malinconico, e non ha risposto 359 III | Passeggiere, va’, e di’ a Sparta che noi riposiamo 360 III | proprio pregio. La Grazia, cui Diana concesse il pudore, fu adorata 361 III | vita e di salute, e non dica con lacrime di gioia: – 362 III | mi ricordo che Temira mi diceva sovente: – Io faccio felici 363 III | conoscete persona del mondo? – dicevano a un tavolino due galantuomini 364 II | essere amate. E tu forse mi dici sorridendo: – Lo so meglio 365 | dietro 366 III | migliaia d’uomini interessate a difendermi dall’avidità e dall’orgoglio 367 III | avvenire. ~         Ma io sono diffidente… lo giuro per le mie tante 368 III | bellezza e alle Grazie, che diffondevano lo splendore della divinità 369 | dinanzi 370 III | vedete, e il resto di vitaDio sa!~         Aggiungete 371 III | non è…~         Chi può dirlo? Ma io so che spargerei 372 III | piacere di temprare, come suol dirsi, il verno al proprio foco. 373 II | svagandomi, mi sono obbliato di dirti che ho veduto il tuo B… 374 II | rimorso di sviarti dalle utili discipline ed di rapirti gli amabili 375 III | ho congedato la vita col disdegnoso sorriso di tutti gli antichi 376 III | la sua felicità con una disgrazia. ~         Passeggiere, 377 II | e dividi con essa nelle disgrazie il pane e le lagrime. Amatevi, 378 III | spandono i loro tesori per disgustarsi di quanto v’ha di più bello 379 I | supremo potere. Se non che la disperazione di conseguirlo prostrò l’ 380 III | cappello di testa, e ponendolo dispettosamente sul tavolino…~         –    381 I | pace della critica e del disprezzo, proseguirò sempre a scrivere 382 II | ed impetuoso la via del dissipamento. Io già sentiva il rimorso 383 I | de’ cimiteri… casca, si dissolve e si confonde fra le altre 384 I | sepolto col mio cadavere mi distolse due volte dal mio vecchio 385 III | con la natura, se non ne distribuissi a que’mortali, che, piacendoti, 386 I | giaceva, aspettando il soffio distruttore della morte.~         Una 387 I | volendo ingannare la sua noia, disturba i vicini, non v’adirate 388 III | ti biancheggiano fra le dita. Ogni bacio, ogni addio 389 III | clima questo!… ma non vi divertite.~         –   Ho giuocato 390 I | politica umana, non prepotenza divina mi faranno rappresentare 391 III | mia penna. Il tempo vola e divora il creato. Passano l’ore 392 I | invece di pentirti, ti vai divorando quel poco d’ingegno che 393 I | muse e dal mio cuore il dolce spirito dell’amore. Addio 394 III | riconoscerti. ~         O dolci sponde, o sacre case, o 395 III | solitario. ~         Filippo domandava alla fortuna di temperare 396 III | Talete rispose a quei che gli domandò che ci vuole per esser felice: – 397 II | da ruinare gl’interessi domestici. Il mondo esige le immagini 398 I | giovar mai a un popolo senza dominarlo! Aggiungi che gli amori 399 II | ed ammirava tutti questi doni in se stessa… Ma non n’era 400 II | Gli abbracciamenti d’una donna che t’ama t’ammaestrino 401 II | le chiome sparse in onde dorate su le braccia, su le spalle 402 II | razza, di alta taglia, baio dorato, coda all’inglese, ampio 403 II | amarlo ancora. Dea! Fa’ che Dorilo m’ami”.~         Io voleva 404 III | neppure un et.~         Ho dormito più volte i miei sonni pacifici 405 | dov’ 406 III | per bisogno,~         per dovere,~         per capriccio,~         407 II | de’ tuoi figli. I mortali dovrebbero maledirti e renderti questa 408 I | Odore di rancidume!~         Dovrete dunque sempre, vergini muse, 409 II | lagrima. Ma… così è: ho dovuto sempre bevere la saviezza 410 II | giuri… Ve’ nondimeno un dubbio insolente: vi sono stati 411 II | offrono in tributo alle Dulcinee una parte della conquista. 412 III | e fortuna. – ~         L’eccesso de’ piaceri è l’unico ristoro 413 | eccettuato 414 II | la sovranità popolare… Ed eccone la ragione.~         Non 415 III | feconde campagne di Italia echeggianti dei nostri gemiti e rosse 416 I | dedica sarà scritta o dall’editore, o dallo stampatore, o dal 417 III | trascorsi l’infanzia fra gli egiziani, la fanciullezza nell’Illiria, 418 II | Fra tanto e tanto, è vero egualmente.~         Ma, così svagandomi, 419 II | terrore e morte, ecco i nostri elementi. Ma tu hai creato la Bellezza! 420 I | ambizioso ha l’anima gonfia, non elevata. Non ho mai brigato il fumo 421 III | penuria. ~         Scienza, elezione e perseveranza, ecco la 422 III | divinità, dalla quale è emanata, una debole conoscenza dell’ 423 II | che la cavalleria di que’g enerosi erranti non ha potuto mai 424 III | questo paragrafo che non c’entra.~         “Immergendomi 425 I | lettere maiuscole: VI SARA’ L’EPIGRAFE, NON LA DEDICA: CHI LA VUOLE 426 III | La vita è un epigramma, di cui la morte è l’aculeo. ~         427 | erano 428 III | che mio padre mi lasciò erede del suo genio ambulatorio, 429 III | natura geme al nascere di un eroe, e sorride su la sua tomba. ~         430 I | scelerato per aspirare all’eroismo, credi che la fortuna arriderà 431 II | cavalleria di que’g enerosi erranti non ha potuto mai esistere… 432 II | S’io t’amo, s’io t’amo? – esclamai.~         – Oh! in questa 433 I | coronamento dell’impresa, esecrato forse come tiranno… Non 434 III | sua eloquenza, né il suo esempio, che vale assai più, mi 435 II | interessi domestici. Il mondo esige le immagini della virtù 436 I | le mie facoltà. Io aveva esiliato dal mio ingegno le vergini 437 II | erranti non ha potuto mai esistere… se non come la sovranità 438 III | dalla trista verità dell’esperienza, ha detto, scotendo appena 439 | esser 440 II | Era un dopo pranzo d’estate. Ella stava ignuda sopra 441 II | sguardi erravano qua e là estatici su quelle bellezze che l’ 442 II | intanto, calmato ma non estinto, mi porgeva il nettare del 443 III | sospiro la memoria di quest’esule sfortunato. Che la sacra 444 | et 445 III | è il preludio di quella eterna separazione che ci aspetta!… 446 II | fosse concesso, amatevi eternamente. Ma questo amore perfetto 447 I | raggi che a me sembrano eterni la caligine de’ secoli remoti. 448 I | ciurma potrà persuadervi ab experto che si può comprare, leggere 449 | facendosi 450 I | liberarsi, la persuaderà facilmente all’assassinio e al saccheggio. 451 I | guari, abbattute le mie facoltà. Io aveva esiliato dal mio 452 | fai 453 I | proseguì: – Credimi: la fama degli uomini grandi spetta, 454 I | rodere a un tempo dalla fame di gloria, l’ulcera sorda 455 III | infanzia fra gli egiziani, la fanciullezza nell’Illiria, la giovinezza 456 | fanno 457 | faranno 458 | fare 459 | farsi 460 I | di ma, e mi risparmia la fatica e il rossore di scrivere 461 I | leggibile scartafaccio del fato.~         Comprende questo 462 | fatta 463 | fatte 464 III | www.fausernet.novara.it/fauser/biblio/foscolo/fosco34.htm~ 465 III | dalla tirannide.~https://www.fausernet.novara.it/fauser/biblio/ 466 II | lamentosa…)~         - Cogli i favori delle belle donne, come 467 I | del forte o l’ordigno del fazioso. Tu non potrai dire schiettamente: – 468 III | sponde, o sacre case, o feconde campagne di Italia echeggianti 469 III | Le brighe della mala fede mercantile. ~         –   470 II | dunque? – Io la guardai. – Fedelmente? – replicò Temira, che avea 471 III | diceva sovente: – Io faccio felici gli uomini per quattro motivi: ~         472 II | Il mio cavallo intanto si fermava, perch’io potessi rivolgermi, 473 II | soglia della morte – mi disse fievolmente, porgendomi la mano tremante.~         474 II | Accogli quest’inno de’ tuoi figli. I mortali dovrebbero maledirti 475 III | umanità… ~         O mio figlio, la natura geme al nascere 476 I | Ed egli: – O mio figliuolo! Tu hai negletto la fortuna, 477 III | passeggio solitario. ~         Filippo domandava alla fortuna di 478 II | giorno l’anima mia ha sempre filosofato sul bello, e ha sdegnato 479 II | e non alla ipocondriaca filosofessa che comincia finalmente 480 III | ecco tutto. ~         I filosofi hanno voluto gli uomini 481 II | rosa. Ho osato… ove una fina lanugine biondeggiante…… ~– 482 | finalmente 483 I | quelle de’ commissari, dei finanzieri, dei generali e dei nobili… 484 II | gli viene. La natura in fine de’ conti si ride delle 485 III | civiltà: la perfetta arte di fingere.~         E la virtù: il 486 I | sacerdote?~         Lettore, finiamola; tu m’hai fatto tastare 487 III | lettera! Per me vorrei che non finisse mai. Io vivo ancora con 488 II | delle belle donne, come i fiori delle stagioni.~         489 III | rugiada della laude la laude fiorisce come le piante alla rugiada 490 III | abbia costruito il corpo fisico per vivere solamente dove 491 II | bocca umida e socchiusa, la fisionomia spassionata, gli occhi più 492 III | dirsi, il verno al proprio foco. Chi è quell’italiano che, 493 III | intreccio sono le nostre follie, e lo scioglimento la nostra 494 III | ninfe, amabili custodi delle fontane. – Illusioni! – grida il 495 II | teneva sospeso su le sue forme… Da quel giorno l’anima 496 I | sempre o la vittima del forte o l’ordigno del fazioso. 497 II | Storie de’ prischi tempi e forti fatti”; onde è naturale 498 I | agenti nazionali, mi trovo forzato a far citare quelle de’ 499 I | Avvedutosi ch’io mi forzava d’alzarmi sulle braccia 500 II | l’orgoglio se non con le forze.~         - Io torno dalla


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