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Giacomo Leopardi Canti IntraText CT - Lettura del testo |
FRAMMENTO DAL GRECO DI SIMONIDE
È di Giove in poter, di Giove, o figlio,
Ogni cosa dispone.
Nostro cieco pensier s'affanna e cura,
Come destina il ciel nostra ventura,
La bella speme tutti ci nutrica
Onde ciascuno indarno s'affatica:
Cui nell'anno avvenir facili e pii
Ecco pria che la speme in porto arrive,
Qual da vecchiezza è giunto
E qual da morbi al bruno Lete addutto;
Questo il rigido Marte, e quello il flutto
Del pelago rapisce; altri consunto
Da negre cure, o tristo nodo al collo
Circondando, sotterra si rifugge.
Così di mille mali
Volgo fiero e diverso agita e strugge.
Ma per sentenza mia,
Uom saggio e sciolto dal comune errore,
Ed al mal proprio suo cotanto amore.