Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Giacomo Leopardi Canti IntraText CT - Lettura del testo |
SOPRA IL RITRATTO DI UNA BELLA DONNA
SCOLPITO NEL MONUMENTO SEPOLCRALE
DELLA MEDESIMA
Tal fosti: or qui sotterra
Polve e scheletro sei. Su l'ossa e il fango
Immobilmente collocato invano,
Muto, mirando dell'etadi il volo,
Sta, di memoria solo
E di dolor custode, il simulacro
Della scorsa beltà. Quel dolce sguardo,
Che tremar fe', se, come or sembra, immoto
In altrui s'affisò; quel labbro, ond'alto
Traboccare il piacer; quel collo, cinto
Già di desio; quell'amorosa mano,
Sentì gelida far la man che strinse;
Visibilmente di pallor si tinse,
Vituperosa e trista un sasso asconde.
Qual sembianza fra noi parve più viva
Immagine del ciel. Misterio eterno
Dell'esser nostro. Oggi d'eccelsi, immensi
Pensieri e sensi inenarrabil fonte,
Beltà grandeggia, e pare,
Da natura immortal su queste arene,
Di fortunati regni e d'aurei mondi
Sozzo a vedere, abominoso, abbietto
Quel che da lui moveva
Ammirabil concetto, si dilegua.
Per natural virtù, dotto concento;
Onde per mar delizioso, arcano
Quasi come a diporto
Torna quel paradiso in un momento.
Se polve ed ombra sei, tant'alto senti?
Come i più degni tuoi moti e pensieri
Son così di leggeri
Da sì basse cagioni e desti e spenti?